lunedì 7 settembre 2015

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data 06/09/2015, ore 11.32, presso la Casa di Santa Maura, una conversazione intercorsa tra S.S. SANCHO I e MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL, suo terzo segretario. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]


MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Se ha gli occhi stanchi leggo io per Lei, Santità.”
S.S. SANCHO I: “No, no, grazie.”
[lunga pausa]
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Mi perdoni, Santità, ma il documento è urgente. Mi ha raccomandato Lei stesso di farglielo leggere e firmare entro stamattina.”
S.S. SANCHO I: “Sai ieri? Quando sono andato dall’ottico?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Certo, Santità. C’ero anch’io.”
S.S. SANCHO I: “Non c’eri quando sono andato nel retro a misurare la vista. Sai come si fa, no?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Per la verità, non lo so, Santità. Non ho mai avuto bisogno di occhiali.”
S.S. SANCHO I: “Ti siedi in poltrona, nella semioscurità. Di fronte a te, a quattro o cinque metri di distanza, c’è un quadro luminoso con lettere, numeri e simboli. L’ottico ti mette sul naso un telaio di metallo che sembra una maschera o uno strumento di tortura. Su un occhio inserisce un disco di metallo che te lo occlude, sull’altro le lenti graduate. Poi leggi i simboli del quadro luminoso, finché non si trova la lente che corregge meglio il tuo difetto.”
[lunga pausa]
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Santità? Si sente bene, Santità?”
S.S. SANCHO I: “Eh? Sì, sì, sto benissimo. E’ solo che…Mi è capitata una cosa, Juan. [pausa] Provo le prime due lenti. La prima è troppo debole, non leggo l’ultima riga sul quadro luminoso. La seconda è troppo forte, mi gira la testa. La terza…la terza è perfetta: leggo tutto il quadro senza sforzo. Ma appena ho letto l’ultima lettera dell’ultima riga, con l’altro occhio, l’occhio occluso dalla lente di ferro, vedo…[pausa] Juan: con l’occhio cieco, ho visto un altro quadro luminoso. Invece delle tre file di lettere senza senso, c’era scritto…[pausa] ‘IO CONOSCO LE TUE OPERE’ “.
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Santità! Una visione?!”
S.S. SANCHO I: “Una visione! Si fa presto a dire una visione! Che visione sarebbe, poi, se è impossibile capirla? Cosa vorrebbe dire, ‘IO CONOSCO LE TUE OPERE’?! Certo, è stato uno choc…mi sono sentito prima gelare, poi avvampare…[lunga pausa]. Bè? Non dici niente?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Non so cosa dire, Santità. Forse lo stress…”
S.S. SANCHO I: “Lo stress.”
[pausa]
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Ecco, forse...ma no, non ha senso...”
S.S. SANCHO I: “Avanti.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Lei diceva, Santità, che dopo aver letto la…la scritta, si è sentito prima gelare poi avvampare, no?”
S.S. SANCHO I: “Sì, e allora?
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “E’ solo un’associazione d’idee, Santità, non significa nulla…”
S.S. SANCHO I: “Avanti. Te lo ordino, Juan.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “La Rivelazione di Giovanni, Santità: ‘All’angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio:  IO CONOSCO LE TUE OPERE: tu non sei né freddo né caldo.’ “
S.S. SANCHO I: “[pausa] “ ‘Oh fossi tu pur freddo o caldo! Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo né caldo, io ti vomiterò dalla mia bocca’ “
[lunga pausa. Si ode bussare alla porta. Rumore di passi. Breve dialogo incomprensibile. Rumore di passi.]
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Gli occhiali nuovi, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Da’ qua.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Vanno bene, Santità? Come ci vede?”
S.S. SANCHO I: “Perfetti. Ci vedo benissimo. [pausa] Cosa guardi? Su, al lavoro, che il documento è urgente.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.o  Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)


Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”


***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...

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