lunedì 21 settembre 2015

                                                                               
                               Arma dei Carabinieri
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2015, lunedì 28 luglio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stata intercettata, in data 20/09/2015, ore 11.57, una conversazione intercorsa tra l’ utenza di Stato: n. 334**** in uso a SENSINI FABIO, consulente per la comunicazione alla Presidenza del Consiglio, e l’utenza privata 338***, in uso a TAMUSSO MARIANNA, segretaria CONFEDERAZIONE UNIVERSALE DEL LAVORO. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]

TAMUSSO MARIANNA: “E quando finisce questa riunione?”
SENSINI FABIO: “Non so di preciso…poi c’è il pranzo con…”
TAMUSSO MARIANNA: “Senta, io devo parlare con il Presidente del Consiglio. Mi fissi lei un appuntamento telefonico entro oggi pomeriggio.”
SENSINI FABIO: “Marianna, perché mi dai del lei?”
TAMUSSO MARIANNA: “Entro oggi pomeriggio, chiaro?”
SENSINI FABIO: “Ma perché la prendi in questo modo?”
TAMUSSO MARIANNA: “Perché la prendo in questo modo?! Perché al Colosseo ci avete teso una trappola, lei ci ha teso una trappola, Sensini! Lei e i suoi amichetti della McKinsey! Da quanto era pronto il decreto?”
SENSINI FABIO: “Macché trappola, dai…”
TAMUSSO MARIANNA: “Quante volte vi ho chiesto un incontro? Eh? Non era mai il momento giusto, vero? Aspettavate l’occasione buona per fare i titoloni in prima, eh compagni? Per infangare il sindacato, per attaccare il diritto di sciopero, di assemblea sindacale!”
SENSINI FABIO: “Marianna, senti…”
TAMUSSO MARIANNA: “Ma non finisce così, cari miei! Non bastano i media per vincere le elezioni! Non si governa senza il sindacato! Sensini, lo vuole uno sciopero generale? Basta dirlo.”
SENSINI FABIO: “Marianna!”
[pausa]
TAMUSSO MARIANNA: “Bè?”
SENSINI FABIO: “E’ finita, Marianna.”
TAMUSSO MARIANNA: “E’ finita cosa?”
SENSINI FABIO: “E’ finita. Abbiamo lottato insieme, vinto insieme, perso insieme. Perso insieme, Marianna. Abbiamo riso un po’, pianto un po’…ma adesso è finita. Finita, Marianna.”
TAMUSSO MARIANNA: “Se credi di poter fare a meno del sindacato, Fabio, ti sbagli di…”
SENSINI FABIO: “…e chi ha detto questo? Certo che del sindacato abbiamo bisogno. Ma non del sindacato vecchio, Marianna. Quella è una storia finita.”
TAMUSSO MARIANNA: “E allora parliamo, no? I diritti dei lavoratori non si attaccano così! Prima si discute, si contratta, e poi si…”
SENSINI FABIO: “…No. No, Marianna: questo è il sindacato vecchio. Il sindacato che perde, il partito che perde.”
TAMUSSO MARIANNA: “Le condizioni dei lavoratori…”
SENSINI FABIO: “…ai lavoratori ci pensiamo noi, che abbiamo la visione complessiva. Voi cosa gli avete dato, negli ultimi vent’anni? Disoccupazione, bassi salari, precarietà.”
TAMUSSO MARIANNA: “Ma roba da matti! Ce l’ha chiesto il partito, di accettare le riforme!”
SENSINI FABIO: “Il partito adesso è un’altra cosa. Tu lascia stare i lavoratori. Pensa al sindacato, invece. Vanno bene i CAF, vero? Se siete ragionevoli, se aiutate l’Italia a cambiare,  vi diamo anche i nuovi Centri per l’Impiego.”
TAMUSSO MARIANNA: “Pro quota?”
SENSINI FABIO: “Il tuo è un grande sindacato, Marianna, con una grande tradizione democratica che verrà riconosciuta.”
[pausa]
TAMUSSO MARIANNA: “Me lo fissi l’appuntamento telefonico?”
SENSINI FABIO: “Per parlare del Colosseo?”
TAMUSSO MARIANNA: “Per quello ti faccio chiamare dal responsabile della Funzione Pubblica. No, vorrei discutere dell’altra cosa.”
SENSINI FABIO: “I Centri per l’Impiego?”
TAMUSSO MARIANNA: “Il problema numero uno dei lavoratori è la disoccupazione, Fabio.”
SENSINI FABIO: “Perché non vieni a cena stasera?”
TAMUSSO MARIANNA: “Con Matteo?”
SENSINI FABIO: “Noi tre. Alle nove?”
TAMUSSO MARIANNA: “Alle nove.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.o  Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”

***
 Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...


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