Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C .P.P.)
L'anno 2015, lunedì 28 luglio, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito
della procedura riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO
“ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stata intercettata, in data
20/09/2015, ore 11.57, una conversazione intercorsa tra l’ utenza di Stato: n.
334**** in uso a SENSINI FABIO, consulente per la comunicazione alla Presidenza
del Consiglio, e l’utenza privata 338***, in uso a TAMUSSO MARIANNA, segretaria
CONFEDERAZIONE UNIVERSALE DEL LAVORO. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
TAMUSSO MARIANNA: “E quando finisce questa riunione?”
SENSINI FABIO: “Non so di preciso…poi c’è il pranzo con…”
TAMUSSO MARIANNA: “Senta, io devo parlare con il Presidente
del Consiglio. Mi fissi lei un appuntamento telefonico entro oggi pomeriggio.”
SENSINI FABIO: “Marianna, perché mi dai del lei?”
TAMUSSO MARIANNA: “Entro oggi pomeriggio, chiaro?”
SENSINI FABIO: “Ma perché la prendi in questo modo?”
TAMUSSO MARIANNA: “Perché la prendo in questo modo?! Perché
al Colosseo ci avete teso una trappola, lei ci ha teso una trappola,
Sensini! Lei e i suoi amichetti della McKinsey! Da quanto era pronto il
decreto?”
SENSINI FABIO: “Macché trappola, dai…”
TAMUSSO MARIANNA: “Quante volte vi ho chiesto un incontro?
Eh? Non era mai il momento giusto, vero? Aspettavate l’occasione buona per fare
i titoloni in prima, eh compagni? Per infangare il sindacato, per attaccare il
diritto di sciopero, di assemblea sindacale!”
SENSINI FABIO: “Marianna, senti…”
TAMUSSO MARIANNA: “Ma non finisce così, cari miei! Non
bastano i media per vincere le elezioni! Non si governa senza il sindacato!
Sensini, lo vuole uno sciopero generale? Basta dirlo.”
SENSINI FABIO: “Marianna!”
[pausa]
TAMUSSO MARIANNA: “Bè?”
SENSINI FABIO: “E’ finita, Marianna.”
TAMUSSO MARIANNA: “E’ finita cosa?”
SENSINI FABIO: “E’ finita. Abbiamo lottato insieme, vinto
insieme, perso insieme. Perso insieme, Marianna. Abbiamo riso un po’,
pianto un po’…ma adesso è finita. Finita, Marianna.”
TAMUSSO MARIANNA: “Se credi di poter fare a meno del
sindacato, Fabio, ti sbagli di…”
SENSINI FABIO: “…e chi ha detto questo? Certo che del
sindacato abbiamo bisogno. Ma non del sindacato vecchio, Marianna. Quella è una
storia finita.”
TAMUSSO MARIANNA: “E allora parliamo, no? I diritti dei
lavoratori non si attaccano così! Prima si discute, si contratta, e poi si…”
SENSINI FABIO: “…No. No, Marianna: questo è il sindacato
vecchio. Il sindacato che perde, il partito che perde.”
TAMUSSO MARIANNA: “Le condizioni dei lavoratori…”
SENSINI FABIO: “…ai lavoratori ci pensiamo noi, che abbiamo
la visione complessiva. Voi cosa gli avete dato, negli ultimi vent’anni?
Disoccupazione, bassi salari, precarietà.”
TAMUSSO MARIANNA: “Ma roba da matti! Ce l’ha chiesto il
partito, di accettare le riforme!”
SENSINI FABIO: “Il partito adesso è un’altra cosa. Tu lascia
stare i lavoratori. Pensa al sindacato, invece. Vanno bene i CAF, vero? Se
siete ragionevoli, se aiutate l’Italia a cambiare, vi diamo anche i nuovi Centri per l’Impiego.”
TAMUSSO MARIANNA: “Pro quota?”
SENSINI FABIO: “Il tuo è un grande sindacato, Marianna, con
una grande tradizione democratica che verrà riconosciuta.”
[pausa]
TAMUSSO MARIANNA: “Me lo fissi l’appuntamento telefonico?”
SENSINI FABIO: “Per parlare del Colosseo?”
TAMUSSO MARIANNA: “Per quello ti faccio chiamare dal
responsabile della Funzione Pubblica. No, vorrei discutere dell’altra cosa.”
SENSINI FABIO: “I Centri per l’Impiego?”
TAMUSSO MARIANNA: “Il problema numero uno dei lavoratori è
la disoccupazione, Fabio.”
SENSINI FABIO: “Perché non vieni a cena stasera?”
TAMUSSO MARIANNA: “Con Matteo?”
SENSINI FABIO: “Noi tre. Alle nove?”
TAMUSSO MARIANNA: “Alle nove.”
Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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