sabato 5 settembre 2015

La caduta dell’Impero romano (della UE)
Corsi e ricorsi?

Corsi e ricorsi



I raffronti con il tardo Impero romano, dalle frontiere di burro,  vengono naturali. Forse troppo. L’Europa non è Roma, né politicamente né economicamente, né culturalmente.  Però, pur cambiando forma (istituzionale), la sostanza (sociologica) della questione è la stessa: come comportarsi con i popoli che premono ai confini. 
Roma  concedeva ospitalità in cambio della difesa militare, lasciando  ai più capaci, singolarmente,  tra i “migranti” dell’ epoca, la possibilità nel tempo di  diventare cives e persino  di ascendere ai gradi più alti delle gerarchie imperiali..  Su questo argomento rinviamo all’ottimo libro di Peter Heather (*), dove sono indagati anche i limiti di  tale “approccio”, che secondo lo storico britannico, considerata la fortissima pressione ai confini di Roma, avrebbe comunque condotto all’indebolimento e alla caduta di Roma. 
Ma sarebbe stato possibile fare altrimenti? Un ciclo, per ragioni demografiche, economiche, politiche si era concluso.  Probabilmente,  Roma, parliamo della parte  occidentale dell’Impero,  era alla frutta.  I Barbari, come li si chiama  in alcuni vecchi manuali storici, diedero solo il colpo di grazia. 
E l’Europa? Sicuramente come potenziale economico,  tecnologico e  in prospettiva militare  non  è assolutamente  seconda a nessuno. È messa  meglio della Roma degli ultimi due secoli. Meno, molto  meno,  sul piano demografico e politico:  l’Europa  è  vecchia, divisa, indecisa, non crede in se stessa.  Probabilmente, aprirà ai “nuovi barbari”, che giungono, come sembra, per ondate successive, senza avere  una linea politica precisa da seguire,  né ha voglia di intervenire sulle  feroci popolazioni che premono alle spalle di coloro, che con un eufemismo umanitario,  sono chiamati “migranti". Perciò,  si andrà avanti alla giornata, come con  gli ultimi Cesari.
Se l’Europa, volesse seguire la lezione  Roma  -  stiamo  semplificando  -  dovrebbe  promettere al "migrante" la cittadinanza  (ma quale?) in cambio dell’arruolamento militare, come difensore dell'integrità europea, però nelle terre da dove fugge.  Fantapolitica in un mondo dalla lacrima facile.  Inoltre,  il tasso di bellicosità, delle popolazioni  -  ospitate per   difendere Roma -  ai margini dell’Impero era  di gran lunga superiore a quello del “migrante” medio di oggi.  Eppure quei popoli, in alcuni casi molto aggressivi,  non ce la fecero a sostenere l’urto di altri popoli ben più feroci.  Anzi, a un certo punto,  mescolandosi, rivolsero tutti insieme le armi contro Roma.  E l'Impero d'Occidente cadde. 
Morale: gli europei se vogliono salvarsi, o comunque cadere in piedi, devono battersi. E in prima persona.  Ma ne saranno capaci?   

Carlo Gambescia  

(*)  P. Heather, La caduta dell’Impero romano. Una nuova storia, Garzanti, Milano 2006.              

2 commenti:

  1. Caro Carlo la tua analisi e considerazione, credo sia tra le più lucide finora incontrate. Forse, dico forse, manca ancora qualcosina. Già, perché rispetto ai tempi solari di Roma antica, oggi l'invasione, se mi passi il termine, sembra più artificiale, più volute dalle segrete stanze del sistema mondialista. L'Europa sembra più una vecchia baldracca che ha accumulato un tesoretto dopo anni di duro lavoro e che si trova a dover fare i conti con nuovi clienti, forse mandati dalla concorrenza. I nuovi clienti, in realtà, sono mandati apposta per darle il colpo di grazia. La rigidità dell'Europa nasconde una fragilità, basta vedere come sta affrontando la crisi attuale. Confusionaria, inadeguata, sterile. I bankieri oltre i conticini e i grafici, non hanno dimestichezza con la storia fatta di guerre e sangue, di sentimenti e rabbia, di dolore e di vita. Ce lo vedi Draghi a gestire l'invasione di africani e profughi? I bankieri son capaci di finanziare guerre e genocidi, ma non a combattere direttamente. L'attuale mondo occidentale sta per crollare, ma le sue macerie non saranno visitate più da turisti.

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  2. Manca il lato criptopolitico... :-) Grazie del generoso commento Angelo!

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