giovedì 9 febbraio 2023

Invece è proprio il caso di preoccuparsi…

 


È quasi passato inosservato quel “Nun te preoccupà'” di Giorgia Meloni rivolto a un sostenitore che le chiedeva, dal fondo della sala, gridando, di non abbassare la testa (*).

La cosa invece non va presa alla leggera. Perché rinvia alle matrici culturali del Movimento Sociale, anima politica del neofascismo del dopoguerra. Un’eredità pesantissima e pericolosa per la democrazia sulla quale Alleanza Nazionale non ha ma fatto del tutto chiarezza.

Da “quelle parti”, se ci si passa l’espressione, la logica del tradimento ha sempre posseduto un autentico valore politico, esplicitato con toni spesso ossessivi.

Si va dal “tradimento” degli ideali della “Rivoluzione Fascista” (con le maiuscole), rimproverato a Mussolini dall’ala dura del fascismo (ad esempio Farinacci, che già nel 1922-23, voleva imporre la “seconda ondata”) al “tradimento” degli ideali missini, che, come si leggeva sulla pubblicistica neofascista, reinterpretavano il Manifesto di Verona (1943) alla luce della “gigantesca opera storica” del Duce (anche qui con la maiuscola”).

Sociologicamente parlando l’ideologia settaria, tipica di tutti i movimenti politici estremisti, imperniata sui due concetti basici di fedeltà e tradimento, ha sempre infettato psicologicamente il fascismo e il neofascismo. Il che spiega perché abbiamo parlato di matrici culturali, anzi diremmo antropologiche.

Un caro amico giornalista, che ha conosciuto profondamente l’ambiente missino, parla addirittura di “danno biologico”. Insomma così si comporta l’ “Homo Missinus” (se ci si perdona il latino maccheronico). Giorgia Meloni, sebbene allora giovanissima, proviene da quel mondo e ne conosce bene, perché li ha interiorizzati, i codici, linguistici e comportamentali.

Un mondo, come dicevamo, ossessionato dall’idea di tradimento. Per fare solo un esempio, dopo Fiuggi (1995), convegno in cui Gianfranco Fini aveva timidamente tentato di democratizzare culturalmente il Movimento Sociale, apparve sui alcuni muri cittadini, non solo romani, una scritta volgare ma efficace, per illustrare il nostro ragionamento: “ Fini, a te Badoglio ti fa una pippa!”.

Pertanto quel “non abbassare la testa” seguito dal “nun te preoccupà” significa che non ci si deve piegare mai all’odiato “sistema” liberale, capitalista e filoccidentale. Non vuole dire, come alcuni ingenuamente ritengono non cedere a Forza Italia, Lega, Pd, eccetera.

Quel “nun te preoccupa” ha una portata politica antisistemica di una gravità assoluta. Perché, Giorgia Meloni, anche se cerca di nasconderlo, ragiona come Farinacci. La forma mentis è la stessa.

Perciò ci si dovrebbe preoccupare.

Carlo Gambescia

(*) Qui:  https://video.repubblica.it/politica/urlo-a-meloni-non-abbassare-la-testa-e-lei-risponde-dal-palco-nun-te-preoccupa/437525/438491 .

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