giovedì 16 febbraio 2023

Liberalismo eroico

 


Ieri abbiamo scritto del “caso Tozzi” (*). Oggi basti un accenno alla mania degli “orti urbani” (**). Iniziative tristi da morti di fame che riportano alle guerre mondiali, quando dominava il grigiore autarchico.

Di “orto urbano”, ne esiste uno, tra i non pochi, qui a Roma, che, tutto felice e orgoglioso, si è addirittura, per così dire, gemellato con una città colombiana, assediata dai narcotrafficanti. Tanto per piangersi addosso: ignorando, di proposito, la differenza tra l’enorme qualità della vita di Roma e Barranquilla. Per non dire dell'ordine pubblico...  Insomma, invece di spiegare ai colombiani come introdurre il mercato, che ha dato benessere e ricchezza all’Occidente, spieghiamo loro come uscirne. Che malinconia.

I nemici della società aperta avanzano vittoriosi su tutta la linea. In Ucraina si muore per la libertà, per difendere il modello di vita occidentale, mentre in Europa si gioca al contadino colombiano, girando le spalle alla società aperta. Come dicevamo ieri, autolesionismo da manuale.

Chi ha colpa di questa situazione? Sicuramente, coloro che a ogni livello sociale si dichiarano liberali ma non hanno il coraggio di manifestare le proprie idee. E soprattutto di attuarle in politica, anche a costo di essere impopolari. Perché, per dirla tutta, se l’Occidente deve cadere, che almeno cada con la spada in pugno. E non giocando all’ agricoltore sottosviluppato dei paesi poveri.

Attenzione, non si confonda il liberalismo eroico con la melassa assistenzialista in cui sono immerse le nostre società, dove tra poco lo stato proibizionista  introdurrà persino il divieto di fumare tabacco all'aperto( chi scrive non è un fumatore). Siamo oggi al vertiginoso cospetto di una forma di liberalsocialismo: il famigerato ircocervo crociano. Che però causa danni, perché deresponsabilizza i cittadini, imprigionandoli nelle ferree maglie del welfare state.

Eppure il liberalismo, come costituzionalismo eroico, quale limitazione del potere assoluto dello stato, nella sua storia ha scritto pagine bellissime. Si pensi ai moti carbonari che un tempo si studiavano a scuola con orgoglio. Oggi chi conosce più il nome di Santorre di Santarosa (***)? Morto per difendere l’indipendenza della Grecia? Probabilmente solo al nostro amico Carlo Pompei. Al riguardo, si ricordino i versi famosi del Carducci (altro poeta dimenticato): “Innanzi a tutti, o nobile Piemonte, quei che a Sfacteria dorme e in Alessandria diè a l’aure primo il tricolor, Santorre di Santarosa…”,

Ma si pensi anche ai militari spagnoli della Costituzione di Cadice nel 1812. Agli sfortunati Decabristi russi del 1825, eroiche vittime del loro stesso idealismo, fin troppo prematuro. Esisteva nell’Ottocento la bellissima figura del militare liberale: spada e penna. Che però, per le sue idee liberali, come dicevamo, sapeva cadere con la spada in pugno.

Oppure si pensi al 1848, anno delle grandi rivoluzioni costituzionali: la famosa “Primavera dei popoli”: Costituzione e Nazione, un binomio ideale, poi massacrato dai totalitarismi novecenteschi. O ancora a quei magnifici due decenni di grandissimo progresso economico dell’Ottocento, tra il 1850 e il 1870, frutto generoso dell’abolizione delle leggi protezionistiche sul grano, impostasi in Gran Bretagna grazie a un pugno di eroici liberali. Tesi condivise dal nostro Cavour, altro gigante del liberalismo eroico, ucciso dalla sfibrante opera di unire l’Italia, con la spada ma anche con la penna. Si badi bene: per contro, il mostruoso nazionalismo novecentesco, che poi confluì, nei fascismi, puntò solo sulla spada. Insomma, girò le spalle al costituzionalismo liberale.

Esiste un versante eroico del liberalismo, che ritroviamo anche in uomini del Novecento, magari di formazione diversa: De Gasperi, Erhard, due protagonisti della ricostruzione europea, Margaret Thatcher che rifondò la causa del liberalismo in Gran Bretagna. E che dire della gigantesca ed eroica scossa reaganiana? Che dette il primo colpo di piccone al gigantesco muro del totalitarismo sovietico? Il progetto di “Scudo Stellare”, che negli anni Ottanta, terrorizzò l’URSS, facendola sentire piccola piccola rispetto all’Occidente, se attuato (dal momento che dopo Reagan fu abbandonato da presidenti pavidi e taccagni), oggi avrebbe impedito l’invasione russa  dell’Ucraina. Purtroppo gli errori si pagano.

Che malinconia, vedere questi piagnoni, veri tarli morali dell’Occidente, che ovviamente attendono di essere assunti dal comune di Roma, giocare agli orti di guerra.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/mario-tozzi-un-irresponsabile/ .
(**) Qui: https://www.agi.it/cronaca/news/2023-02-16/coltivare-persone-roma-capitale-mondiale-degli-orti-urbani-20118867/ .
(***) Qui una sua statua : https://www.visitsavigliano.it/hotspots/santorre-di-santarosa/ . Monumento riprodotto in copertina.

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