Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito
della procedura riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO
“ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stata intercettata, in data
31/05/2015, ore 13.32, una conversazione intercorsa tra le utenze di Stato: n.
345**** in uso a S.E. FINZI MATTIA, e 367***, in uso a SENSINI FABIO,
consulente per la comunicazione della Presidenza del Consiglio. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
S.E. FINZI MATTIA: “Come va in Liguria?
SENSINI FABIO: “Forte astensione, voto incerto.”
S.E. FINZI MATTIA: “Veneto?”
SENSINI FABIO: “Forte astensione, risultato tra incerto e
negativo.”
S.E. FINZI MATTIA: “Umbria?”
SENSINI FABIO: “Forte astensione, voto incerto.”
S.E. FINZI MATTIA: “Come voto incerto?!”
SENSINI FABIO: “Voto incerto.”
S.E. FINZI MATTIA: “Toscana? Non mi dire che va male in
Toscana!”
SENSINI FABIO: “Forte astensione, voto non male.”
S.E. FINZI: “Non male.”
SENSINI FABIO: “Non male.”
S.E. FINZI MATTIA: “Non male…Campania?”
SENSINI FABIO: “Astensione in calo rispetto alle medie, voto
non male.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ah sì? Astensione in calo?”
SENSINI FABIO: “Alle 12, in Puglia abbiamo un 20,89% di votanti
contro un 17,69% in Toscana.”
S.E. FINZI MATTIA: “Però. Che gli abbiamo dato in Puglia?”
SENSINI FABIO: “Non al telefono. “
S.E. FINZI MATTIA: “In Toscana è una vergogna. Ce l’hanno
con me?”
SENSINI FABIO: “Nel Mugello, c’è il 16,95% di votanti. Ma
sai come sono quelli, sono…”
S.E. FINZI MATTIA: “…sono comunisti, va be’…ma ti ricordi
che hanno eletto anche Di Pietro? Una volta, gli mettevi davanti il candidato e
loro te lo votavano a occhi chiusi…”
SENSINI FABIO: “E’ finita, Mattia.”
S.E. FINZI MATTIA: “Dici?”
SENSINI FABIO: “Se ne sono accorti. Dai e dai se ne sono
accorti perfino loro.”
S.E. FINZI MATTIA: “E’ un problema?”
SENSINI FABIO: “Un po’ sì, ma sono vecchi. Dovremmo fare
come i tedeschi.”
S.E. FINZI MATTIA: “Come fanno i tedeschi?”
SENSINI FABIO: “Li mandano all’estero. Turchia, paesi così.
C’è il sole, la vita costa poco…non pesano più sul welfare…”
S.E. FINZI MATTIA: “ Sì, ma il voto?”
SENSINI FABIO:
“Votare votano all’ambasciata, ma sai: quando sei vecchio e lontano da casa,
non voti per il paese di oggi, voti per il paese che ti ricordi, per il paese
di quando eri giovane…”
S.E. FINZI MATTIA: “Cioè, i nostri votano per Berlinguer!”
SENSINI FABIO. “Esatto.”
[pausa]
S.E. FINZI MATTIA: “E noi dove li mandiamo?”
SENSINI FABIO: “Che ne dici della Libia?”
S.E. FINZI MATTIA: “I pensionati in Libia…e l’ISIS?”
SENSINI FABIO: “Buona ragione per mandare un contingente,
così presidiamo i pozzi di petrolio.”
S.E. FINZI MATTIA: “Da domani cominci a lavorare sui media.”
SENSINI FABIO: “ ‘I
nostri nonni, i nostri ambasciatori di pace’. Che te ne pare?”
S.E. FINZI MATTIA: “Perfetto. E i primi vecchi li spediamo…”
SENSINI FABIO: “…dal Mugello.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ecco.”
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi" - tanto per non cambiare stile, quello della Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)
Il Maresciallo Osvaldo Spengler, nato a Guardiagrele (CH) il
29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg
am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra
dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale,
lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo
della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con
profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della
maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli
studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma
dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .”
(Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue
doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per
tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”).
Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una
linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i
magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione,
sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***.
Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno
gli altri.”
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