mercoledì 8 maggio 2013


Ius sanguinis e ius solis
Viene prima l’uovo o la gallina?



 La questione dell’essere cittadini per nascita (ius soli) o per discendenza (ius sanguinis) pone un problema sociologico “estremo”.  Per dirla con una battuta,  del tipo  nasce prima l’uovo o  la gallina… Questione, comunque la si metta,  che  può essere risolta solo in chiave normativa : di dover essere  e non di puro e sempliceessere.  Ci spieghiamo meglio.
La cittadinanza per nascita implica che scelta e libero arbitrio individuale non abbiano alcun valore. Dal momento che la società-nazione  dove si nasce è tutto, l’individuo nulla. Tuttavia, anche quando si diviene cittadini per discendenza, scelta e libero arbitrio individuale vanno a farsi benedire. Anche qui, insomma, la società-nazione (rappresentata per “prolungamento” dalla famiglia) è tutto, l’individuo nulla. Insomma, sia per lo ius soli che per lo ius sanguinis, la società  deve sempre  prevalere sulla libera scelta del singolo. Detto altrimenti:  concettualmente, l’uovo (la società)  viene   prima della gallina (l’individuo). Pertanto il dibattito in corso tra i sostenitori dello ius soli e dello ius sanguinis risente della comune  impostazione collettivista.  Il che per qualsiasi società  che si  proclami  libera  è segno di grave contraddizione.
Come uscire dall’impasse? Adottando il criterio opposto  - e  in parte esistente -  della cittadinanza per libera domanda, ad petitionem (?),  dove quel che conta è la libera scelta dell’ individuo: voglio diventare cittadino italiano perché amo questo paese, perché ci vivo bene, perché mi "sento" italiano",  perché ho "ragionato" sulla  mia scelta, eccetera, eccetera. Naturalmente la società (l’uovo) può porre delle condizioni all’aspirante cittadino (la gallina), ma quel che conta è preservare - certo sempre sul piano normativo, del dover essere -   un’ impostazione individualista ( e non collettivista) della cittadinanza.
Perché questo nostro insistere sulla natura normativa dell'intera  questione e  sull’importanza, anch'essa normativa, della scelta individuale?  Insomma,  della... gallina?  Perché solo la libera scelta può produrre adesione attiva. O se si preferisce, più romanticamente, quel libero plebiscito quotidiano, come scriveva Renan, che contribuisce a far sì che un uovo, pardon una nazione non smetta  mai di essere tale.
Concludendo, in una società libera, veramente libera,  la gallina  deve sempre nascere prima dell’uovo.

Carlo Gambescia


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Un grazie a Carlo Pompei per l'interessante commento al nostro  post di oggi.   (C.G.)   

"Ius abitudinis"...
di Carlo Pompei

Torniamo sullo "ius abitudinis" (perdonate di nuovo il latino  maccheronico alla Brancaleone da Norcia) codificato dall'amico Carlo Gambescia. Dicevamo perfezionamento additivo e sottrattivo, vale a dire che la norma che regola l'integrazione di eventuali soggetti ex-estranei deve essere di pari rigore nei confronti di elementi che, aventi diritto per nascita o per sangue o per entrambi, possano perderlo per condotta lesiva della sicurezza comunitaria.
Inoltre lo ius sanguinis è primario come nobiltà, ma è secondario cronologicamente: sarà sempre derivato da uno ius soli iniziale, cioè è più importante che la gallina deponga l'uovo o dove lo deporrà?
Poi se la gallina rimarrà insieme al suo pulcino, esso godrà di entrambi i diritti, ma sarà soltanto seguace di stirpe (individuo nobile), se la gallina lo abbandonerà, esso diverrà capostipite, cioè progenitore di stirpe o creatore di nuova comunità, ma con il solo diritto di suolo senza nobiltà o con nobiltà autoattribuita.
Tutto questo per arrivare a dire che è la dignità di un individuo che ne fa un cittadino. La dignità si eredita, ci viene concessa, si guadagna e infine si dimostra e addirittura si esercita.


Carlo Pompei

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