mercoledì 5 giugno 2024

Migranti. Chi processerà Giorgia Meloni?

 


Brutta gente questi fascisti. Parliamo ovviamente del governo Meloni. Se fossimo più giovani, usciremmo di soppiatto dall’Italia, tipo “le iene”, per rientrare, diciamo travestiti da migranti del Bangladesh, pur di riuscire a capire cosa ci sia di vero in questa “regia criminale” (secondo i Tg di Rai e Mediaset),   dietro il  traffico dei certificati di lavoro falsi per entrare in Italia. Addirittura di Mafia, Camorra e 'Ndrangheta.

Un “disegno criminale" (sempre gli stessi Tg) proclamato ieri sera da Giorgia Meloni a reti televisive unificate. Individuato da un gruppo tecnico della Presidenza del Consiglio. Sarebbe interessante conoscere, decreti di nomina, nomi e cognomi,  curriculum anche politico dei suoi componenti.

Non entriamo nel merito delle accuse, dirette, in particolare, quando si dice il caso, contro la Regione Campania, governata da Vincenzo De Luca, nemico politico principale della Meloni.

Ciò che invece constatiamo è la progressiva strategia della criminalizzazione dei fenomeni migratori. I livelli di intervento, soprattutto comunicativo, come ieri sera a reti riunite, sono formulati secondo una precisa rappresentazione, in due tempi, diremmo scalare, perché “tappa”, l'uno dopo l’altro, i possibili buchi cognitivi del fenomeno: 1) chi non entra con regolare permesso di lavoro, viola le legge e chi viola la legge commette un crimine; 2) chi invece entra con regolare permesso di lavoro, da ieri sera, è sospetto: potrebbe essere un criminale complice di altri criminali, perché capace di prestarsi al gioco corrotto dei falsi  permessi di lavoro,  gestiti per l’appunto, da organizzazioni criminali.

Si getta sul fenomeno migratorio l’ombra truce della Mafia, della Camorra, della ‘Ndrangheta. Lo si squalifica, riducendolo a sospetta appendice criminale della “piovra”.

Ma non è tutto. Perché si dà per scontata l’idea, protezionista e non liberale, dell’obbligatorietà del permesso di lavoro per entrare in Italia (legge Bossi-Fini): si punta così, criminalizzando oggi e criminalizzando domani, su un giro di vite della legislazione attuale per rendere ancora più difficile, se non impossibile, la vita del migrante. E per quale ragione? Perché ci vogliono “sostituire”. E qual è il problema? Un uomo è sacro come un altro. Ubi bene, ibi patria. E invece no. Qui risiede l’ossessione razzista-complottista della destra. Che ha bruttissimi precedenti.

Ovviamente, visto che si tratta di criminali (la “piovra” che gestisce il traffico) complici di altri criminali ( i migranti che “violerebbero”), si evoca la legalità, che però è l’esatto contrario della legittimità.

Per capirsi – quando si dice il caso – nella Germania nazista era perfettamente legale che i giudici espropriassero gli ebrei dei loro beni, perché così imponeva la legge. Ogni ricorso era respinto. E tutto questo era rigorosamente legale. Ma non era legittimo dal punto di vista del diritto di proprietà. Dopo di che dal sequestro dei beni i nazisti passarono al “sequestro” dei corpi, violando l’habeas corpus. Di qui le detenzioni ingiustificate (se non dall’ideologia nazista-razzista). E alla fine gli ebrei vennero fatti passare per il camino. Legalmente. Come asserì senza provare alcun pentimento Heichmann , processato a Gerusalemme.

Il legale contratto di lavoro, evocato da Giorgia Meloni e dai suoi “tecnici”, non è legittimo dal punto di vista della libertà di circolazione: un sacrosanto diritto dell’uomo. Riconosciuto oltre che dalla legge internazionale (art. 13 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo), dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea  (art. 45), dalla Costituzione italiana (art. 16).

L’obbligo del contratto di lavoro rinvia alla legalizzazione delle migrazioni, ma contrasta con la legittimità delle medesime. Così come il sequestro dei beni e dei corpi degli ebrei era legale, pur contrastando con il diritto di proprietà  e l’habeas corpus. Capita la rivoltante ipocrisia? Nazisti e fascisti brutta gente, come dicevamo.

Qui però si apre un’altra questione: chi processerà Giorgia Meloni? Per ora, lei e la sua “banda” si preparano a vincere anche le elezioni europee…

Carlo Gambescia

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