martedì 11 giugno 2024

Elezioni Europee. Quattro consigli su come interpretare il dopo

 


Un primo consiglio ai lettori. Liquidare subito le interpretazioni "Acqua al proprio mulino". Ad esempio, da sinistra: " Ha perso chi vuole la guerra". Oppure da destra: "Ha perso chi non vuole la guerra". E chi vuole o non vuole la guerra se tutti i partiti, come in Italia, chi più chi meno, si imboscano? Tonalità generale grigio. Macron “guerrafondaio punito” è una barzelletta. All’Europa servono munizioni e armi. Tante. Per l’Ucraina e per la difesa europea. E nessun politico, di destra e di sinistra, ne ha parlato durante le elezioni. Se poi Macron invia dieci legionari in Ucraina è un “guerrafondaio”…

Altro esempio: "I giovani non hanno votato, quindi il futuro è oscuro, eccetera, eccetera". Sai che novità: esistono libroni sull’argomento. Solo per dirna una, diciamo personale: al seggio, dove ho votato, gli scrutatori, tutti giovani, discutevano se ordinare pranzo e cena al cinese o al messicano. Per contro la matita ricevuta per votare era spuntata. “So’ giovani signora mia…”. Bah… I giovani dell’Occidente sono perduti da un pezzo. Vegetano in un’impoliticità cosmica che come vedremo fa male all’Occidente. Altro che flussi.

Secondo consiglio. Mettere da parte le interpretazioni “Io ti darò di più” (nel senso del welfare). Ci si deve concentrare invece, al di del chiacchiericcio sui programmi sociali (pagati poi due volte dai contribuenti scemi, con le imposte e con l’inevitabile ricorso alla sanità convenzionata), tutti indistintamente di impronta statalista, sulla difesa dei valori fondamentali dell’Occidente. Quelli del rien ne va plus. Quali sono? Semplicissimo: stato di diritto e libero scambio. Chi difende questi valori apertamente? Valori che hanno fatto grande l’Occidente (Europa e Stati Uniti)? Nessuno. Compito a casa. Trarre le conseguenze.

Riassumendo, i giovani sono impolitici, i partiti invece di difendere i valori dell’Occidente, si vendono per trenta denari statalisti. Si può ritenere, altro consiglio, il terzo, che un pur attento studio dei flussi elettorali (chi ha votato chi, eccetera), non serva praticamente a nulla, se non a fomentare il chiacchiericcio televisivo e far vivere, pure benino, gli esperti di demoscopia. 

Ormai le scienze politiche sono ridotte al computo presuntivo e consuntivo dei morti e  dei  feriti elettorali. Si pesta, schizzandosi, la stessa acqua nello stesso mortaio. A proposito di schizzi è divertente, anzi tragicomico, il politologo televisivo che si inventa quattro cinque destre e quattro cinque sinistre pur di non chiamare le cose con il proprio nome: neofascisti e neocomunisti.

Il che non significa, quarto e ultimo consiglio, che si debba dare ascolto, a quelli dell’ “Hitler o Stalin avevano ragione? Discutiamone. Diamo voce a tutte le minoranze, è democrazia”. Certo, per cancellarla.

Purtroppo l’avere perso di vista i valori fondamentali dell’Occidente, per dirla con un grande filosofo del Novecento, Franco Califano, ha causato la riapertura delle gabbie: i violenti gorilla rossobruni, al momento più bruni che rossi, sono tornati, dandosi fortissimi pugni sul petto. Magari in abito da sera, alle femmine del gorilla piace. E qui il dato elettorale riguarda l’intera Europa. Che vede, a ottant’anni dallo sbarco in Normandia – quando si dice l’ironia della storia – lo sbarco, con truppe d’assalto, dei nemici della liberal-democrazia. Una soldataglia, soprattutto neofascista, che si è fatta consistente, come in Italia, Francia, Germania, per fare solo tre esempi importanti.

Ecco il vero problema. Ecco ciò di cui discutere: chi difende i valori fondamentali dell’Occidente?

Come detto, al momento nessuno. E di sicuro, non il prossimo Presidente della commissione europea, di destra o di sinistra che sia. 

Altro argomento appassionante, quest'ultimo... Da dibattito televisivo.

Carlo Gambescia

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