domenica 16 giugno 2024

“Piano Mattei”? Tremila trattori

 


La sinistra imbecille – non troviamo altro termine – ironizza sul resort per “ricchi” di Borgo Egnazia, dove si è tenuto il G7, definendolo “non luogo”. Attenendosi al canone della caliginosa antropologia di Marc Augé. Un prestigiatore post-strutturalista colpevole di aver dirottato, non mediocri intelligenze, verso inutili tesi di dottorato sui suoi inutili libri… Roba da ergastolo.

Secondo il mago Silvan dell’antropologia anticapitalista d’Oltralpe (quello della sociologia era Pierre Bourdieu), il “non luogo”, ad esempio un centro commerciale, è tale perché non ha addentellati con la realtà: trattasi, scrive, di frutto velenoso del tardo capitalismo, eccetera, eccetera. La colpa di Borgo Egnazia, quindi di Giorgia Meloni che lo ha scelto, – ecco il populismo di sinistra ammantato di snob-teorie – è di essere un ” non luogo” una costruzione artificiale, spuntata dal nulla, e riservata solo ai ricchi. Quelli tipo “ma che bontà, che bontà, che cos’è questo resortino qua”…

Giorgia Meloni, spregiudicata com’è, davanti a questa tesi si sarà fatta un montagna di risate. Lì a darsi di gomito con la sorella e il cognato. Scorgendovi, da quella volpe che è, il vicolo cieco in cui si è cacciata una sinistra che, pur citando Augé, poi ha i propri resort, salvo non parlarne davanti al “popolo” e alle “telecamere”. Pronta a scatenare – la Meloni – il solito teatrino, tra destra e sinistra, a chi sia più populista dell’altro. E altrettanto  lesta  a tirare fuori la lista della serva, per sbattere in faccia alla sinistra che il suo “non luogo” è costato di meno.

In realtà, Giorgia Meloni, che come ha giustamente scritto Bloomerberg, ha approfittato del G7 per promuovere “herself” , la spara grosse. Nella Roma del Maestro Califano si chiamano pallonari. Ecco la Meloni, politicamente parlando, è una pallonara. E  su questo, una volta presa in castagna, andrebbe, regolarmente, crocifissa. Però in conferenza stampa nessuno dei giornalisti presenti ha alzato il ditino.

Di balle spaziali ne evidenziamo solo una, che vale per tutte le altre. “Piano Mattei”. Ora, ammesso e non concesso, che sia cosa buona e giusta, si legga qui, cosa ha annunciato la Meloni

Un ‘fondo speciale multi-donatori’ che partira’ da ‘130 milioni di dollari’ e un accordo bilaterale ‘tra l’Italia e il Gruppo Banca Africana di Sviluppo’ in cui Roma ‘ha impegnato150 milioni di dollari’ (…). Sono due nuovi fondi per finanziare il piano Mattei annunciati a margine del G7” (*).

Vogliamo fare  anche noi  i conti della serva?  E sia. 

Semplifichiamo per i lettori: diamo il dollaro ed euro alla pari. In tutto sono 280 milioni di euro. Sanno i lettori quanto costa un trattore? Per saperlo basta fare un giro su Internet: 100 mila euro. Il che significa che con 1 milione di euro si comprano 10 trattori, con 10 milioni 100 trattori, con 100 milioni 1000 trattori, con 280 milioni, crepi l’avarizia, se ne comprano 3000. L’Africa ha 1 miliardo e mezzo di abitanti. Il 70 % vive di agricoltura. Ma mettiamo pure la metà: 3000 trattori per 750 milioni di agricoltori.

E parliamo di trattori, non di strutture integrate, idrauliche, fattorie modello, eccetera. Cose molto più costose… Quando si dice prendere per i fondelli. Gli italiani. E purtroppo pure gli africani.

Ecco, di questo, la sinistra, che si dice vicina ai “Poveri della Terra”, dovrebbe parlare. Cose concrete. Non dei fantasmatici “non luoghi”. Solo così potrebbe smontare le balle spaziali di Giorgia Meloni. E invece? Ça va sans dire, cita dottamente Marc Augé… 

Imbecilli.

Carlo Gambescia

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