domenica 28 novembre 2021

GIORGIA MELONI. BUFALE E DISTINTIVO

 


Si parla molto di hater e di come contenerli. In realtà, i primi hater sono alcuni politici.

Si pensi a Giorgia Meloni che sembra ne attiri come mosche. Perché? Per la semplice ragione che la leader di Fratelli d’Italia comincia sempre per prima. O comunque sguazza nella corrente, sparandole grosse.

Si prendano gli ultimi twett sul Trattato tra Francia e Italia. Ma è normale che si mettano in giro bufale, schiumanti rabbia e  odio per i cugini francesi, del tipo “Si svendono pezzi di sovranità italiana alla Francia”? Oppure che il ” Parlamento viene messo a tacere” (*).

Siamo davanti alla vecchia retorica nazionalista e fascista sulla Francia come “nemico naturale” dell’Italia.

È perciò ovvio che un atteggiamento da hater, quello della Meloni, ne attiri altri simili. Si tratta di una  logica a spirale. Per capirsi, “di male in peggio”. Colpo su colpo:  purissima retorica dell’intransigenza.  Un veleno politico che distrugge il discorso pubblico liberal-democratico.

Si dirà che le persone comuni, tra le quali pescano gli hater della Meloni, non hanno gli strumenti, eccetera. E che quindi si esprimono brutalmente, come sanno, come possono, eccetera. Vero. Però Giorgia Meloni, giornalista di professione, gli strumenti dovrebbe averli. E invece? Si esprime come un hater. Di qui, come detto, la logica a spirale dell’insulto progressivo e incrociato.

Si provi a immaginare cosa potrebbe combinare, una volta al governo, un personaggio del genere, nemico assoluto delle più elementari regole del discorso pubblico.

Certo, si dirà che pure a sinistra non si scherza. Vero.

Però la Meloni, proprio perché la sinistra, quanto a bufale e hater non è da meno (basta toccare il tasto del cambiamento climatico), dovrebbe imparare a moderare i toni per rappresentare un esempio, come un tempo si insegnava a scuola.

E invece no. Bufale e distintivo.

Carlo Gambescia

 (*) Sono stupidaggini. Inutile sottrarre spazio al nostro articolo. Sui due punti si veda qui:https://pagellapolitica.it/blog/show/1322/il-nuovo-trattato-con-la-francia-che-divide-il-centrodestra. Quanto al Trattato, molto fumoso tranne che sulla fola del cambiamento climatico (punto sul quale la Meloni invece tace, da sovranista e nemica del libero mercato), si veda qui il testo:https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Trattato_del_Quirinale.pdf . Per inciso, si parla tanto di multilateralismo, ma il Trattato, di fatto, è un ritorno al bilateralismo. Cosa che Giorgia Meloni, avrebbe dovuto apprezzare. E invece…

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