martedì 2 novembre 2021

IL BALILLA ECOLOGISTA

 

 

 Il ballila chi era? Durante  il fascismo un ragazzo tra gli otto e i quattordici anni inquadrato in una formazione di tipo paramilitare.  Lo stesso accadeva  in Russia e nella Germania nazionalsocialista, ovviamente  con denominazioni diverse.

Per lo  stato totalitario l’inquadramento  dei bambini, degli adolescenti, dei giovani,   era  necessario.  Si trattava di formare le  future generazioni di cittadini e di  quadri  dirigenti del partito secondo l’ideologia unica  dominante.

Siamo davanti  al lato moderno del totalitarismo. Per quale ragione moderno? Perché basato sull’idea, moderna, non balzana se applicata in modiche quantità,  che risale alla filosofia sensista e illuminista,  che attraverso l’istruzione e  l’educazione  si  può determinare il  cambio o mutazione della mentalità culturale. Sicché  - ecco l’assioma pedagogico  -  più si è giovani, più si è plasmabili.

Il fascismo e il comunismo sono caduti, però l’idea dell’individuo modellabile come  cera non è scomparsa. Anzi, unita  a un altro  mito  tipicamente moderno, del   giovane come fattore di progresso (quindi opposto all’uomo adulto  come fattore di conservazione), la tesi  che “i giovani possono cambiare il mondo” rappresenta  il leitmotiv della società attuale.

Si prenda la questione del cosiddetto cambiamento climatico. Quale argomento migliore per mettere nell'angolo   chiunque osi avanzare qualche dubbio?  Come  si può non costruire un mondo migliore per i giovani di oggi che saranno gli adulti di domani?  Come si può impedire ai giovani di contestare gli adulti, su un tema come quello del cambiamento climatico,  dal momento  che il futuro è loro?

Di qui, l’ascesa alla statura di “personaggio pubblico” di giovanissimi leader come Greta ad esempio, ora diciottenne.  Figure, che come un tempo  i balilla denunciavano il genitore che non denunciava un antifascista,  oggi   accusano senza mezzi termini  il padre che snobba la differenziata.

Può apparire una battuta.  In realtà  lo spazio accordato dai mass media  ai balilla verdi  è enorme.  Come del resto l’attenzione dei politici verso  il  fenomeno dell’ecologismo giovanile.

La politica, crede di riuscire a contenere il fenomeno, nascondendosi dietro la solita retorica dei buoni sentimenti verso i figli  che inevitabilmente  "vedono più lontano dei padri”. In realtà, si ignora la portata antisistemica  di un sistema scolastico  che inculca nei  bambini valori antiliberali e anticapitalisti.

Non si ignori infatti che  l’ecologismo non è altro che il proseguimento con altri mezzi della lotta contro la libertà economica, condotta in passato  da  movimenti politici  come il fascismo e il comunismo.  Libertà economica, tuttora liquidata in molti   manuali  di scienze naturali e ambientali  come libertà di inquinare.

Il balilla verde di oggi potrebbe essere il fascista o il comunista di domani. O comunque sia  il  membro di qualche nuovo partito unico  ecologista  a sfondo teologico-politico

Esageriamo?  Perché crescendo, come alcuni ritengono,  si cambia, si matura, non si vedono più le cose in bianco e nero?  Quindi la cera non è così plasmabile?

Può darsi. Però l’opprimente  clima, sanitarista-ecologista, che oggi si respira,  non promette nulla di buono. 

Carlo Gambescia


1 commento:

  1. Ciao Carlo...non aprivo più da molto...da quando ti sei preso la pausa...bentornato...ci sei mancato FRANCA

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