lunedì 17 febbraio 2020

Roma, da Virginia  Raggi a Matteo Salvini 
Dal nulla-nulla 
al nulla-strutturato

Con l’occupazione militare del Palazzo dei Congressi all’Eur e con il consueto repertorio di stupidaggini, Salvini purtroppo si appresta a conquistare il Campidoglio.
Troverà un candidato qualsiasi, un suo ventriloquo che come  il Nerone di Petrolini prometterà di  far tornare Roma "più bella e più superba  che pria"…  E i romani cadranno nella trappola...  
In realtà, la scelta   è tra il nulla-nulla e il nulla-strutturato. Da una parte c’è il nulla-nulla rappresentato dall’immobilismo sotto vuoto della giunta  Raggi,  dall’altra il nulla-strutturato delle sparate acchiappavoti  di Salvini. Insomma, due nullismi  populisti  inconcludenti.   
Dicevamo nulla-strutturato… In che senso? Per capire,  cosa  potremmo aspettarci  se alle prossime comunali dovesse vincere la Lega, si  presti attenzione al modo di fare campagna elettorale di Salvini, anzi politica tout court.  Ad esempio, ieri all’Eur ha parlato dell’interruzione di gravidanza.  Tema a prima vista, non di attinenza locale. Però quel che qui interessa sottolineare  è  il genere di  retorica  e il tipo  di argomentazione  usati da Salvini.   Si legga qui:

«L'aborto “è una scelta che spetta solo alla donna, alla coscienza, alla libertà di scelta della donna, semplicemente ritengo che arrivare alla quinta, sesta, settima interruzione di gravidanza, come molti medici mi hanno segnalato, non faccia bene alla salute e meriti una riflessione”. In una diretta su Facebook il leader della Lega ribadisce la sua posizione e quella del suo partito dopo le polemiche sollevate dalle dichiarazioni rilasciate all'evento 'Roma torna Capitale' all'Eur […]- “Io non sono nessuno per dare lezioni di morale - sostiene - mi sono permesso di dire che evidentemente c'è un tema culturale da affrontare se qualcuno abusa di un'operazione che fa male alla salute. Figurati se Salvini si mette contro l'aborto o il divorzio, sono l'ultimo che può dare lezioni, ma raccolgo il grido d'allarme che arriva da tanti pronto soccorso, ospedali, consultori, che chiedono di fare il possibile per tutelare la vita". La precisazione arriva dopo le dichiarazioni dal palco della manifestazione dell'Eur a Roma, dove aveva parlato di donne che sono andate “sei volte al pronto soccorso per l'aborto”, puntando il dito contro l'affollamento dei pronto soccorso anche da parte di chi chiede l'interruzione di gravidanza. “Non mi spetta giudicare, è giusto che sia la donna a scegliere, ma non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile per il 2020” ».
          
Decriptiamo. La storia delle donne al Pronto Soccorso per abortire è una leggenda metropolitana o comunque, se vera, non nei termini dell’affollamento evocati da Salvini, addirittura tali da minacciare il sistema sanitario nazionale.  Quanto alle  “sei volte”,  è  solo un modo per attaccare  l’interruzione di gravidanza, tirando il sasso del caso limite, per poi nascondere la manina…   
Dal punto di vista retorico la forma privilegiata da Salvini è quella dell’iperbole: del tipo gli aborti sono arrivati alle stelle… Mentre sul piano argomentativo il leader leghista ricorre  invece al classico argumentum ad hominem: una donna che abortisce sei volte è una donnaccia indegna di essere creduta e aiutata…
Ecco perché parliamo di "nulla-strutturato", ossia di  nulla strutturato, fitto fitto,  di  menzogne, o meglio di  "casi limite", elevati  a  "norma statistica":  mezze verità (o meglio un quarto di verità) presentate come   verità “intere”.  Una “tecnica” disinformativa che Salvini  usa sempre e da sempre. Non importa dove si trovi, a Milano, Roma, Cerignola, Pordenone.  
Riassumendo: il nullismo della “Sindaca”  Raggi è frutto di totale impreparazione, mancano i fondamentali del ragionamento; il nullismo di Salvini invece è strutturato di mezzi ragionamenti. Di qui però la comune improvvisazione, sicché gli uni e gli altri  possono causare solo danni.
Come si può capire, Roma rischia, comunque vadano le cose, di sprofondare nel nulla. Naturalmente, non si sprofonda nel nulla da soli. I romani  sembra infatti abbiano perso la testa per Matteo Salvini, come prima per Virginia Raggi. 
Che tristezza.  Dal nulla al nulla. Strutturato.

Carlo Gambescia