domenica 19 marzo 2017

Quarta puntata di “Ballando con le stelle”
Faustino il Ballerino e l’Occidente cretino

La vita in fondo  è così,  dolciastra come il leitmotiv del film-oscar di Benigni. Di più: bella e impossibile, talvolta tragica e incomprensibile.  Allora,  perché non ballarci sopra? Sempre avanti si deve andare, anche se per un numero ristretto di metri.  Perché  inarcare il sopracciglio, se un programma come “Ballando con le stelle” riflette la vita?  Molti si chiedono  il perché del travolgente  successo di un format britannico esportato  in una  trentina di paesi:   in Russia, come in Argentina, in Italia come in Finlandia. 
Presto detto: La normalità. Dentro c’è tutto:  canzoni, danza, cosce, vip,  frizzi e lazzi e commozione a buon mercato. Perché meravigliarsi del successo di un programma che è la quintessenza, nel bene e nel male, dell’Occidente così com'è oggi?  Ride, piange, tromba e chiede rispetto con le pistole ad acqua.  Del resto  è il popolo sovrano che vota con il telecomando. Una risata vale una risata. Una lacrima, una lacrima.  Due cosce, due cosce.  Ci si diverte così.  Che male c’è?  Gioco di specchi, per buttarla sulla rifrazione sociologica: un cretino, vale un cretino.  
Ieri sera Vanessa Redgrave e Franco Nero, reduci impolverati della Swinging London, oggi  ospiti “istituzionali”, come si legge,  chiedevano  rispetto,  in un mondo intriso di violenza. Amen.  Lo stesso rispetto che Alba Parietti, di professione  “opinionista” ma dalla coscia lunghissima e claudicante come ballerina, chiedeva ai giudici, sardonici per contratto. Ri-Amen.  
Concorrenti,   tra i quali quest’anno  scopriamo  un immigrato cubano, bravissimo, atleta para-olimpionico, divenuto  cieco per un incidente sul lavoro.  Il top.  Ri-ri-Amen.  E, si badi,  non è il solo caso umano del programma, dove  chemio e chirurgia (non solo estetica),  sembrano  farla da padrone.  Mentre,  forse, servirebbe più respect... O no? Perché in fondo, come si diceva all'inizio, è la vita ad essere dolciastra... E  il materiale umano è quel che è.
Comunque sia, tra  risate, lacrime, insulti e cosce  si arriva all’una di notte.  Ieri sera la giuria ha fatto fuori Fausto Leali, cantante di anni settantadue,  buon professionista con serio repertorio, per l'occasione  rinominato dai giudici, Faustino il Ballerino.  Che fa rima con Occidente cretino.   

Carlo Gambescia