lunedì 26 aprile 2010

25 Aprile 
Gli “accostamenti” del “Corriere della Sera”



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Si possono mettere sullo stesso piano le contestazioni alla coppia Polverini Moratti e i raduni "repubblichini" ?
Oggi, in effetti, i nostalgici dell’antifascismo corredato di bandiere rosse e di un fascismo inteschiato sono veramente patetici… Tuttavia a Roma e Milano, la contestazione antifascista ha assunto toni violenti, mentre la bambina “repubblichina” di Giulino di Mezzegra ha partecipato a un'innocua riunione di nonni, padri, zii in camicia nera.
Da una parte abbiamo una minoranza violenta che pretende di avere ragione fino al punto di togliere la parola agli altri, dall’altra una specie di setta politica intergenerazionale dedita a lugubri ma inoffensivi riti semiprivati.
Si dirà: i valori nazi-fascisti sono pericolosi, guai a trasmetterli ai bambini. Giusto. Ma anche i valori di un comunismo antifascista, basato sull’odio di classe, non sono meno pericolosi. Nolte ha scritto che se Hitler odiava l’ ”Ebreo”, Lenin, avido lettore di Marx, detestava il “Borghese”. E per ogni "vero" comunista, come si sa, nel petto di un borghese batte sempre un cuore fascista.
Infine -  va detto per onestà - il fascismo, se fu antisemita, lo fu per puro opportunismo di alleato. Quindi ancora peggio. I nazisti “almeno” ci credevano…
Perciò non è uno spettacolo edificante quello della bambina “in camicia nera” in “gita” dalle parti di Salò. Ma non lo è neppure quello delle contestazioni violente a Roma e Milano.
Ma - ecco la domanda per i lettori - è giusto accostarli ? 

Carlo Gambescia

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