venerdì 16 aprile 2010

Fini(ale) di partita?


.
Fini sta sbagliando tutto. E proprio dal punto di vista della lotta politica: quello dei puri rapporti di forza. Ci spieghiamo meglio.
Anche ammesso che Fini voglia dare vita a un' immaginaria destra civile, come sostengono i suoi estimatori interessati a sinistra - che vogliono solo far cadere il Cavaliere - non ha truppe sufficienti: la “materia prima” quando si tentano certe operazioni spericolate… Quella che di solito si getta sul piatto della bilancia.
Certo, Fini potrebbe provocare la crisi di governo. Ma in caso di elezioni anticipate il rischio di non essere seguito da un elettorato di centrodestra, che non ha mai capito il suo remare contro Berlusconi, è pressoché certo. Fini potrebbe ritagliarsi qualche spazio elettorale al Centro-Sud, ma limitatamente ad alcune città (Latina, Napoli, e poche altre). Insomma, rischia veramente di sparire dalla scena politica o di finire ostaggio, pur di essere rieletto, del centrosinistra. Pertanto la “destra civile” resterebbe un’invenzione di Scalfari… Non ci sono truppe, programmi, prospettive.

Sulle truppe parlamentari (scarse), rinviamo a questa nota molto interessante ripresa dal sito dell’Ansa:
.
“Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Andrea Ronchi, Flavia Perina, Roberto Menia, Giulia Bongiorno, Enzo Raisi, Amedeo Laboccetta, Adolfo Urso, Pasquale Viespoli, Alessandro Ruben. Sono alcuni dei 'finiani' di stretta osservanza che, immediatamente dopo il teso vertice tra Berlusconi e Fini negli appartamenti del presidente della Camera a Montecitorio, si sono riuniti nello studio di Fini. Si e' ad un punto di non ritorno, dopo che il presidente della Camera ha annunciato al premier di essere pronto a costituire gruppi autonomi alla Camera? ''Di fronte a risposte negative ai problemi politici posti da Fini si''', spiega Italo Bocchino. I numeri minimi per costituire gruppo sono di venti deputati alla Camera e dieci senatori a Palazzo Madama. E stando alla 'conta' che in queste ore i finiani vanno svolgendo, si puo' toccare la soglia. Difficile non definire finiani 'icto oculi' esponenti della vecchia Alleanza Nazionale come Donato Lamorte, Francesco Proietti, Angela Napoli, Silvano Moffa, Riccardo Migliori, Mirko Tremaglia, Basilio Catanoso, Giuseppe Scalia, Antonino Lo Presti. O nuovi 'finiani' come Gianfranco Paglia o Fabio Granata. Alla Camera gia' cosi' si supera il numero di venti. Al Senato, per fare gruppo servono dieci senatori. E come 'finiani' possono essere reclutati Pasquale Viespoli, Filippo Berselli, Luigi Ramponi, Pierfrancesco Gamba, Laura Allegrini, Antonino Caruso, Giuseppe Valentino, Mario Baldassarri, Domenico Gramazio, Domenico Benedetti Valentini, Vincenzo Nespoli. Anche al Senato la soglia dei dieci e' superata.”
. .
Come si può notare i finiani non sono molti: alcuni di quei "nomi" all'ultimo momento potrebbero tirarsi indietro. Ci sono dubbi addirittura sulla possibilità di formare gruppi alla Camera e al Senato. Ecco perché non è facile formulare previsioni. Fini potrebbe fare marcia indietro come andare avanti.
Tuttavia ipotizziamo la rottura. E per due ragioni: a) il rapporto con Berlusconi è da tempo logoro; b) la nota spregiudicatezza dell’entourage finiano. Di qui la possibile scelta di giocare la carta, molto azzardata, della scissione. In certo senso potrebbe essere un'operazione "democrazia nazionale", con "uscita" a sinistra... Ma probabilmente con risultati non dissimili.


Comunque sia, i prossimi giorni saranno decisivi.

Carlo Gambescia

Nessun commento:

Posta un commento