venerdì 18 gennaio 2008



E tu di che religione sei?

E tu di che religione sei? Boh! Per togliersi il pensiero, consigliamo la lettura quotidiana di Repubblica… Non risolve ma almeno aiuta a scegliere quella giusta. O magari due o tre insieme... Si consiglia ai pensionati con basso tasso di colesterolo religioso. E spieghiamo perché.
E' come scorrere un menù molto ricco: laicismo all’arrabbiata con tanto peperoncino Zagrebelsky; laicismo al salmone, no al trombone cucinato da Scalfari; cristianesimo di sinistra in salsa non troppo teodem, aggiungendo però tutta la Bindi che si vuole; lacrimoni all’acquacotta in stile Sofri (Adriano). Mentre per coloro che sono a dieta (di religioni): ateismo "liquido" in calici Odifreddi(ssimi). Oppure, per evitare indigestioni (fondamentaliste) consigli su come leggere il Corano. E da chi? Un gruppo di islamisti(?) anglo-americani, of course. Targati New York Times Book Review . Come dire gente islamo-liberal con la puzza sotto al naso… Tipo: “Lassatece passà semo newyorkesi puro noi…”. E poi dice che i musulmani veri s’incazzano… Soprattutto quando gli metti Darwin nel cuscus...
E infine lezioni quotidiane di cucina, pardon di catechismo a Papa Benedetto Sedici Volte, come usa chiamarlo un amico blogger, arrampicato sul stesso ramo di Zaccheo, in attesa di un fischio. Non da Repubblica ovviamente. Ma dal Nazareno-Super-Star, qualora tornasse da queste parti. E non in compagnia di Beppe Grillo… Se passasse il Cristo, caro Piccolo Zaccheo ricordati del sottoscritto, che è un grande peccatore…
Diciamo la verità: Repubblica, religiosamente parlando, è alla frutta. E laicamente pure. Procede per ammucchiate successive… Come il governo Prodi. Vuole mettere dentro tutti al rinfusa: islamici, cattolici, musulmani, buddisti, laici, chierici, anticlericali, clericali. E magari pure il Diavolo però con Esorcista al seguito. Non si sa mai...
Ma attenzione: prima i candidati devono superare l’esame di Libero Mercato. Gli anticapitalisti dalle parti di De Benedett(o) Una Volta non sono molto amati. 


Carlo Gambescia

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