mercoledì 21 febbraio 2024

Salvini e l’ora dell’estremismo

 


Salvini è veramente una figura tipo. Da indagine sociologica sui leader di estrema destra. O meglio un “caso di studio”. Per quale ragione? Perché innanzitutto i suoi comportamenti sono prevedibili. Cioè si potrebbe stilare un formulario di domande-riposte sulle sue reazioni politiche.

I tossicodpendenti? In galera. I migranti? A casa loro. L’Unione Europea? Fuori dalle palle. Gli studenti che protestano? A lavorare. Il negoziante dalla pistola facile? Un eroe. E così via.
Siamo davanti a un specie di vocabolario vivente dell’estrema destra. Si noti che usiamo quest’ultimo termine. Perché l’estrema destra è una cosa, il radicalismo di destra un’altra.

L’estrema destra siede in parlamento, il radicalismo di destra rinvia invece ai gruppi extra parlamentari. I primi  fingono di accettare  le regole del gioco, i secondi no. L’estrema destra in qualche misura è legalitaria: vuole introdurre nuove regole, ma puntando sul parlamento (per poi ovviamente snaturarlo); la destra radicale, sogna invece il colpo di forza fuori dal parlamento, guarda alla piazza arrabbiata. Ovviamente non vanno esclusi collegamenti politici nascosti tra estrema destra e radicalismo di destra.

Il che spiega, perché Giorgia Meloni ambisca a ridefinire Fratelli d’Italia un partito conservatore: per prendere le distanze, a parole ovviamente, dagli uni e dagli altri, dalla Lega, come dai gruppi extraparlamentari.

In realtà Fratelli d’Italia assomiglia a un  pentolone di brodo pseudo-conservatore, con dentro tagli di cattivo manzo missino, di allevamento neofascista, in continua ebollizione, perché, mescolando e rimescolando, si tenta di tenere insieme gli scarti,   dall' estrema destra al  radicalismo di destra. Diciamo pure una missione impossibile, perché tra Winston Churchill e Giorgio Almirante corre la stessa differenza tra Franco Battiato e Mario Merola.

Oggi però desideriamo parlare di Salvini. I lettori si saranno accorti che tra gli esempi di reazione citati manca quello relativo la Russia di Putin. Ne parliamo da ultimo. E per una semplice ragione: l’esempio serve a spiegare bene il comportamento tipico del leader di estrema destra. Almeno per quanto riguarda la situazione italiana.

Prima però la dichiarazione di Salvini sulla morte di Navalny. “Bisogna fare chiarezza, ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi” (*).

Salvini usa gli strumenti garantisti dello stato di diritto, da estrema destra legalitaria, per difendere un leader e un paese che di regola fanno strame dello stato diritto. Si appella a principi che però egli non evoca quando si tratta di tossicodipendenti, migranti, studenti, eccetera. Un radicale di destra, parlerebbe invece senza mezzi termini di un complotto dell’ Occidente rivolto a mettere in cattiva luce Putin e la Russia. Sotto questo aspetto l’estrema destra, che cavilla sullo stato di diritto, resta più insidiosa sul piano politico del ridicolo complottismo del radicalismo di destra.

Altro caso esemplare: la possibile candidatura di Vannacci all’Europee tra le file della Lega. Salvini, come ogni leader di estrema destra, sogna lo stato di polizia, addirittura militarizzato. Non lo dice apertamente, ma vuole candidare un generale, fin troppo noto per le sue idee reazionarie. Ora, a prescindere al fatto che riesca o meno nella candidatura, Salvini vuole usare la democrazia parlamentare, per far eleggere un nemico della democrazia parlamentare.

Oggettivamente, ripetiamo, un politico come Salvini è più pericoloso per la liberal-democrazia dei finti conservatori alla Mario Merola e dei radicali di destra.

Come disinnescarlo, per così dire? Intanto dovrebbero pensarci gli elettori: non votandolo. Inoltre, si dovrebbe mettere Salvini con le spalle al muro: politicamente, ma se occorre, anche giudizialmente. Costringerlo a uscire dalla sua ambiguità, rivelando il suo vero volto di nemico della democrazia liberale per giunta alleato, quanto meno di fatto, di Mosca. Una nazione nemica dell’Occidente euro-americano, con la quale, piaccia o meno, siamo in guerra. Si chiama anche “alto tradimento”.

Qui però vanno fatte due considerazioni.

La prima, che i voti perduti da Salvini prenderebbero in larga misura la strada dell’estrema destra e in piccola parte quella della finta destra conservatrice. L’elettore di estrema destra o vota o agisce. Di regola, se non vota può passare rapidamente dallo stato letargico all’attivismo sfrenato: è politicamente ciclotimico. Il che non depone a favore del mantenimento- perseguimento della stabilità politica, anche ( o proprio) nel caso dello sfacelo elettorale della Lega.

La seconda, che, comunque sia (quindi a prescindere dalla sua direzione politica), il possibile travaso di consensi bidirezionale tra destra conservatrice alla Mario Merola (per così dire), estrema destra alla Salvini, radicalismo di destra, tipo Forza Nuova, rischia di confermare la polarizzazione della sistema politico. Anche a sinistra.  Infatti parliamo di un fenomeno emulativo già in atto, considerato l’infittirsi di rapporti, anche elettorali, tra Partito democratico e Movimento Cinque Stelle.

E qui andrebbe aperta una riflessione su Giuseppe Conte, un specie di Salvini ma posizionato all’estrema sinistra. Dando per scontata, anche a sinistra, la stessa suddivisione, tra una destra progressista ma non liberale, anch’essa alla Mario Merola, sinistra estrema, per l’appunto rappresentata principalmente da Conte, e radicalismo di sinistra, costituito dalla variegata galassia neocomunista e anarchica con frange gravitanti ai limiti, per usare un termine giornalistico, del “rossobrunismo”: del né destra né sinistra di stampo anarco-fascista. Si pensi al  Sansepolcrismo e alle mitologie della "sinistra" fascista. 

Comunque la si metta, per liberali e moderati i margini di manovra politica sono molto limitati.

Sembra, purtroppo, scoccata l’ora dell’estremismo.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/02/20/putin-litalia-sempre-vicina.-scoppia-il-caso-salvini-su-navalny-faranno-chiarezza_1592c44c-9745-4954-91ce-877c1cd40a91.html .

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