mercoledì 27 dicembre 2023

Segni dei tempi

 


Alcuni amici in privato mi hanno confidato di non avere apprezzato il post fotografico di ieri su Fb: da una parte Giorgia Meloni che stringe con affetto la sua bimba sotto l’albero di Natale, dall’altra una donna, probabilmente una mamma migrante, che in mezzo al mare porta in salvo a nuoto un altro bimbo.

Mi si è accusato, benevolmente per carità, di aver fatto una scelta populista, Quindi facile-facile, non degna delle mie consuete analisi, eccetera, eccetera.

Purtroppo, il discorso pubblico è sceso così in basso di livello, che questa destra, complice anche la sinistra, riesce a tirare fuori il peggio dalle persone: dagli elettori come dagli analisti. Quindi anche del sottoscritto. Una specie di segno dei tempi.

Si dirà che certe formulazioni si possono evitare, eccetera, eccetera. Certo. Però, non è così semplice.

Un esempio. “Libero” a chi ha affidato la replica alla campagna di Più Europa – una provocazione più che altro -  con il presepe con due Madonne, due San Giuseppe? A quel raffinato intellettuale che risponde al nome di Francesco Storace. Che infatti,  sempre in vena di sottili argomentazioni , parifica la scelta di Più Europa al “distribuire porchetta durante il Ramadan”…

Questo è il livello attuale. Perciò, noi che possiamo, per cultura e concezione politica liberale, chiediamo scusa a chi si sia sentito offeso per il nostro accostamento di ieri.

Però va fatta anche un’altra considerazione.

 Un conto è inventare di sana pianta una tradizione di “milioni di credenti” offesi (Storace), in un’Italia in realtà secolarizzata che fortunatamente non si scandalizza più di queste cose. Un’altra cosa (Gambescia) riferirsi a una realtà, che purtroppo persiste, quella di ridurre la questione dei migranti a un puro problema di polizia, che si traduce in morti in mezzo al mare e nelle carceri. Il che spiega la nostra domanda, probabilmente formulata in modo rozzo: come si può coccolare la propria bambina, mentre altri bambini muoiono?

Si riflettta. Da un lato (Storace),si evoca il volgare Strapaese, manganello ed aspersorio, del fascismo, dall’altro (Gambescia) la sacrosanta cultura liberale del favorire la libera ricerca di una vita migliore.

Esiste una bella differenza. Da una parte, il culto dei confini e degli steccati, dall’altra il libero scambio di uomini e beni. Quel che ha fatto grande l’Occidente.

Per dirla con una un formula, anch’essa abbastanza facile ma puntuale: da una parte l’Occidente (Gambescia), dall’altra l’anti-Occidente (Storace).

Il che non è banale. Di qui, forse, nella forma, la nostra concessione ai tempi. Però – ecco il punto – noi ne siamo consapevoli e chiediamo scusa ai lettori proprio per la forma.

Storace? A sua volta, ne è consapevole? Non crediamo. Qui si apre l’abisso, tra liberalismo e fascismo.

Carlo Gambescia

 

(*) Qui: https://www.facebook.com/photo/?fbid=3716075182013266&set=a.1388148961472578  .

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