sabato 6 agosto 2022

Fratelli d'Italia: il barattolo e l'etichetta

 


La tesi che circola sui mass media è quella di un centrodestra unito e di un centrosinistra disunito. Del centrosinistra, o più brevemente della sinistra, abbiamo già scritto (*): non riesce a rinunciare all’ opzione statalista. Il riformismo passa la mano appena si parla di welfare, tasse e spesa pubblica. Non si toccano.

Diciamo però che sotto questo aspetto la sinistra è coerente: sa benissimo che non si può promettere, come invece fa la destra, il taglio delle tasse, l’aumento delle pensioni e il welfare a gogò, anche sanitario, per tutti. Può sembrare strano, può piacere o meno (a chi scrive non piace), ma la sinistra, sul piano economico, è più seria della destra: resta con i piedi per terra. Non promette di perseguire obiettivi irrealizzabili. Per così dire, etichetta e  contenuto  del barattolo coincidono. Il “consumatore” sa quel che compra,

Quanto al centrodestra, o destra per farla più breve, l’unità sembra raggiunta, in particolare, intorno alla questione dell’immigrazione. Giorgia Meloni, non contraddetta da Salvini e Berlusconi, ha riproposto l’idea del blocco navale… Attenzione, non come misura emergenziale, ma strutturale: insomma, vuole cannoneggiare (o minacciare di…) i barconi dei disperati. Bah…

Inoltre, sembra abbastanza curiosa, l’idea di Occidente sposata da Giorgia Meloni. Si legga qui:

«La presidente di Fdi ci pensa sul serio e sollecitata dagli intervistatori, sottolinea, ancora una volta, quale debba essere per lei la collocazione internazionale del Paese: “Noi siamo sicuri della posizione che l’Italia deve mantenere per difendere il proprio interesse nazionale”, “Fdi anche dalla opposizione ha aiutato il governo Draghi a fare quello che doveva fare, a partire dal sostegno all’Ucraina. Quel conflitto è la punta dell’iceberg di un processo che punta ad una revisione dell’ordine mondiale. Se l’Occidente perde, a vincere sono la Russia di Putin e la Cina di Xi; e nell’Occidente gli europei sono quelli che pagheranno le conseguenze peggiori”» (**).

L’Occidente per Giorgia Meloni è un’espressione geografica, come era l’Italia per Metternich: da una parte Russia e Cina, dall’altra Europa e Occidente, ridotto, evidentemente, agli Stati Uniti. Nessun riferimento, e non solo questa volta, a un’idea alta di Comunità Atlantica: qualcosa di più della semplice somma delle parti geografiche. Si noti anche questo passaggio: “Noi siamo sicuri della posizione che l’Italia deve mantenere per difendere il proprio interesse nazionale”.

L’Occidente è ridotto all’appendice dell’interesse nazionale italiano. Se dovesse cambiare l’interesse, muterebbe anche la posizione dell’Italia verso l’ appendice “Occidente”.

In realtà, Giorgia Meloni, che per inciso viene quotidianamente attaccata dalle frange lunatiche dell’estrema destra come venduta agli americani: a destra funziona così…Giorgia Meloni, dicevamo, cerca semplicemente di “darsi una ripulita” per vincere le elezioni.

Insomma, stiamo assistendo a una nuova puntata della lunga serie anni Settanta “Doppio petto e manganello”. Che ci riporta a Giorgio Almirante (Giorgio e Giorgia, quando si dice il caso…), anch’egli contestato dai movimentismi, dentro e fuori il partito.

Del resto, all’interno di Fratelli d’Italia, tra pacche sulle spalle, saluti romani, canti fascisti e nazisti, già si pensa alla seconda ondata. Si crede molto nella possibilità della revisione in senso presidenzialista della Costituzione, per restare al potere più a lungo e governare in chiave autoritaria. E così cambiare l’Italia, anche a “calci in culo”, come proclamava  il pittoresco onorevole Tritoni di “Vogliamo i colonnelli”.

Insomma, Fratelli d’Italia è un partito nostalgico del fascismo (checché ne pensino estremisti di destra e politologi revisionisti), nazionalista, con venature razziste contro i migranti, favorevole all’Unione Europea ma soltanto come carta di riserva da giocare contro gli Stati Uniti.

Non ci si faccia perciò ingannare dal femminismo sbandierato da Giorgia Meloni davanti ai microfoni di Fox News. Testuale: “La prima donna a guidare il governo nella storia d’Italia? Sarebbe per me un grande onore”.

La modernità, per riprendere l’immagine di prima, è solo sull’etichetta, dentro il barattolo c’è il vecchio e caro olio di ricino. Quindi attenzione, amici lettori, a quel che si “comprerà” il 25 settembre.

Carlo Gambescia

(*) Qui:   https://cargambesciametapolitics.altervista.org/letta-calenda-e-machiavelli/ ;https://cargambesciametapolitics.altervista.org/sinistra-attenzione-alluninominale/ .

(**) Qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2022/08/05/elezioni-meloni-litalia-non-puo-tentennare-sulla-politica-estera_79d96b06-0145-4693-84fc-e4e262b27512.html .


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