venerdì 12 agosto 2022

Lasciatemi cantare, sono un liberale, un liberale vero…

 


Oggi diamo libero sfogo alle nostre opinioni. Non parlerà l’analista ma il liberale.

Forse è nata un’alternativa. Sembra raggiunto un accordo tra Italia Viva e Azione. Lasciamo la parola a Calenda.

“Nasce oggi per la prima volta un’alternativa seria e pragmatica al bipopulismo di destra e sinistra che ha devastato questo paese e sfiduciato Draghi. Ringrazio Matteo Renzi per la generosità. Adesso insieme. Italia viva e Azione per Italia sul serio”.

Ora a Renzi.

“Tutti parlano da giorni di ‘Terzo Polo’. Ma che cosa si nasconde davvero dietro questa sigla burocratica? Una casa nuova, bella, che riaccenda la passione per la politica e la speranza dell’Italia. Una proposta concreta, competente, seria sul lavoro, sull’ambiente, sulle tasse, sulla cultura, sul sociale. E sulla posizione internazionale dell’Italia, tema fondamentale in questo tempo di crisi. Costruire una casa simile non è facile, ma è possibile. E forse è persino doveroso in un momento nel quale sovranisti e populisti giocano a chi la spara più grande. E nel momento in cui tutte le altre forze politiche – tutte, di destra e di sinistra – imbarcano in coalizioni contraddittorie chi ha fatto cadere Draghi. Facendo male all’Italia. Abbiamo deciso di provarci” (*).

L’idea del cuneo liberal-democratico tra i due populismi di destra e di sinistra è eccellente. Ovviamente, sulla carta. Perché la stesura del programma resta importantissima. Rinviare all’Agenda Draghi, come abbiamo già scritto, non è sufficiente (**).

Va detto che il grado di confusione ideologica sotto il cielo  resta notevole. Come può il professor Cottarelli scegliere Letta? Resta incomprensibile anche la scelta dei radicali. Eppure, così stanno le cose.

Queste sono le vere domande. Che dovrebbero far comprendere la necessità di un polo liberal-democratico lontanissimo dai populismi. Capace di puntare sulla riduzione della spesa pubblica e sulle privatizzazioni, per poi diminuire la pressione fiscale. Come pure sulle delegificazioni, deregolamentazioni e, cosa importantissima, sulle depenalizzazioni come via indiretta all’estensione dei diritti civili negli ambiti più vari della vita individuale.

Una rivoluzione liberale, per costruire un’Italia diversa, fondata sul merito e sul coraggio e non sull’assistenzialismo. Sulle “insegne” del Terzo Polo andrà scritto: “Per un’Italia, dove sia permesso tutto ciò che non è vietato espressamente dalla legge”. Di qui, l’importanza, ripetiamo, di una preventiva battaglia antiproibizionistica, come della delegificazione, deregolamentazione e depenalizzazione. “Lasciar fare, lasciar passare”, ecco lo slogan per un Terzo Polo. Altro che i segugi del Pnrr…

Calenda e Renzi ne saranno all’altezza? Gli elettori capiranno, e voteranno di conseguenza? Come si può intuire  è una sfida tremenda.

Probabilmente voliamo troppo alto. Il rigore dell’analista, per oggi, ha lasciato il posto al sognatore liberale. Che dire? Prendendo spunto da Toto Cutugno, “Lasciatemi cantare/ Con la chitarra in mano/ Lasciatemi cantare/ Sono un liberale,/ Un liberale vero…”.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.agi.it/politica/news/2022-08-11/renzi-calenda-accordo-fatto-terzo-polo-17726189/ .

(**) Qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/che-cose-lagenda-draghi/ .

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