giovedì 18 agosto 2022

Letta e la sinistra manichea


 

Si può scrivere un programma politico simile a una dichiarazione di guerra? Parliamo del programma elettorale del Partito democratico guidato da Enrico Letta.

A dire il vero più che del programma in sé, quel che infastidisce è il piglio ultimativo e il tono antipatico, di chi, di solito, la sinistra o centrosinistra che sia, predica l’altruismo, la solidarietà, l’unione e l’armonia universale

Si legga qui.

«L’Italia e l’Europa sono a un bivio storico. L’esito di queste elezioni politiche determinerà quale futuro vogliamo costruire per il nostro Paese e gli equilibri politici del nostro continente. Il 25 settembre 2022, le elettrici e gli elettori dovranno scegliere tra due visioni del mondo diametralmente opposte.
Da una parte, la volontà di continuare il percorso che abbiamo faticosamente costruito per l’Italia in questi anni, fondato su stabilità, investimenti e riforme ambiziose. Dall’altra, l’egoismo di chi ha messo al primo posto gli interessi di partito e i calcoli elettorali facendo cadere il governo Draghi.
Da una parte l’aspirazione a costruire un modello di sviluppo inclusivo, che investe sulle reti di prossimità e di solidarietà, di accoglienza e inclusione, per generare benessere e ridurre le disuguaglianze. Dall’altra, il cinismo di chi cavalca paure e solitudini, aprendo costantemente nuove ferite nella nostra società.
Da una parte la determinazione di fare della lotta ai cambiamenti climatici un grande motore di rilancio del Paese, nella consapevolezza che il futuro del nostro pianeta, della nostra economia e del nostro benessere sociale sono indissolubilmente legati. Dall’altra, la miopia di chi, alla prova dei fatti, continua a scegliere sempre il nero dei combustibili fossili e ci condanna così al disastro.
Da una parte l’urgenza di riconoscere i troppi diritti ancora negati nel nostro Paese, perché i continui episodi di discriminazioni ci ricordano ogni giorno che non si è fatto ancora abbastanza. Dall’altra,l’ipocrisia di chi si ostina a ripetere che non è mai il momento giusto per i diritti.
Da una parte la realtà dell’Europa della solidarietà, l’Europa delle libertà e l’Europa di Next Generation EU. Dall’altra, la minaccia di chi quell’Europa la vuole debole, perché non ci ha mai creduto, ma così facendo rende debole anche l’Italia.
Da una parte o dall’altra, dunque. Un’alternativa secca che ci carica di responsabilità per l’oggi e, soprattutto, per il domani» (*).

Insomma, da una parte il bene, dall’altra il male. Neppure il programma della destra, o centrodestra che sia – il che è tutto dire – è così ideologicamente manicheo.

Per quale ragione? Perché la sinistra, certa sinistra, che non ha mai fatto i conti con la storia, ritiene di essere dalla parte del progresso, dell’umanità. Insomma di rappresentare i valori “giusti”: una sinistra chiavi-della-storia-in-mano.

Si noti in particolare l’espressione “tra due visioni del mondo diametralmente opposte”: quella della sinistra giusta e quella di tutti gli altri sbagliata.

Ora, che la destra italiana sia animata da nostalgie e simpatie nazionaliste e autoritarie è verissimo. Però, la sinistra che si presenta come il dio della luce che lotta contro il dio delle tenebre, non contribuisce a riportare il dibattito nei giusti binari della liberal-democrazia. La sinistra si dice tollerante, ma in realtà non lo è affatto.

Inoltre, cosa non secondaria, la sinistra, al di là dell’atteggiamento manicheo sui principi, finisce sempre per proporre de facto politiche di tipo assistenzialistico. Assai simili a quelle promosse dalla destra (**).

Diciamo che la differenza è nel fatto che la sinistra è inclusiva, perché è favorevole a estendere – semplificando – il welfare state anche ai migranti, mentre la destra, che è esclusiva (“Prima gli italiani”), resta assolutamente contraria. Tutto qui.

Rimane, ovviamente, la differenza, di fondo sulle grandi questioni etiche (di fine vita, matrimoni gay, antiproibizionismo eccetera). Che però – si noti l’astuzia – la stessa sinistra, piena zeppa di cattolici, non tira in ballo, quando parla di “visioni del mondo diametralmente opposte” per evitare divisioni interne. Ma si noti anche un’altra astuzia della sinistra: pur parlando, nelle dichiarazioni di principio, ripetiamo, di “visioni del mondo diametralmente opposte” , non si fa alcun accenno ai valori atlantici che invece una sinistra occidentalista dovrebbe condividere con il sole in fronte, senza paura di nascondersi dietro le perifrasi per accontentare gli alleati antimericani.

Il vero problema è che la sinistra di Letta non è migliore della destra di Meloni, Salvini, Berlusconi. Anzi, diciamo pure che è più pretenziosa, petulante, “scocciante” sapendo di esserlo. Può sembrare un dettaglio ma il programma del Pd consta di 34 pagine, quello delle destre ne enumera 17.

Che fare allora? Votare per il programma più corto? Magari fosse così semplice.

In realtà, a questo punto, andrebbero esaminati anche i programmi del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva-Azione.

Il primo è già disponibile (***): si tratta di un vero e proprio delirio sotto il profilo dell’assistenzialismo (per la cronaca consta di 13 pagine). Del secondo si sa ancora poco. Di ufficiale non c’è ancora nulla: il che purtroppo non è un buon segno (****) .

Il suggerimento che possiamo dare ai lettori è quello di evitare i partiti, come quello Democratico (e alleati), che parlano esplicitamente “di visioni del mondo diametralmente opposte”, ma che poi dimenticano – quando si dice il caso – la tradizione atlantica. Come pure – si badi – non vanno votati i partiti razzisti ma altrettanto assistenzialisti come la sinistra, rappresentati in particolare dalle destre capitanate da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Questo sul piano analitico, dell’analisi politologica delle dichiarazioni di principio. Anche perché i programmi si somigliano quasi tutti.

Sul  piano personale, come elettore liberale, aspettiamo il programma definitivo di Calenda e Renzi. Anche se la logica del turarsi il naso e votare il male minore non è proprio delle migliori. Anzi, quasi ci vergogniamo.

Carlo Gambescia

(*) Qui (pp. 4-5):https://d110erj175o600.cloudfront.net/wp-content/uploads/2022/08/16132511/PROGRAMMA_INSIEMEPERUNITALIADEMOCRATICAEPROGRESSISTA_130822-11.30.pdf
(**) Qui: https://d110erj175o600.cloudfront.net/wp-content/uploads/2022/08/16123859/programma-centrodestra.pdf .
(***) Qui: https://d110erj175o600.cloudfront.net/wp-content/uploads/2022/08/16124255/programmam5s_politiche2022.pdf .
(****) Qui: https://www.forzeitaliane.it/Programma-elettorale-Azione-Italia-Viva-proposte-Calenda-Renzi .

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