mercoledì 17 agosto 2022

Piero Angela, morte da filosofo

 


“Quark” da interessante programma di divulgazione scientifica negli anni si è trasformato in fenomeno collettivo, di costume: una cosa, sociologicamente parlando, a largo raggio.

La sua famosa sigla è tuttora sinonimo di sapere e conoscenza a livello di senso comune. Viene addirittura usata in programmi o film comici, per indicare il momento alto, giocando sul contrasto tra il serio e il faceto, di una scienza alla portata di tutti. Una cosa, così raccontano,  che divertiva  anche Piero Angela

Bravissimo giornalista che stimavamo, Piero Angela,  non è mai piaciuto ai fondamentalisti religiosi. Ateo o agnostico che fosse,  ha sempre visto nella scienza uno strumento di liberazione da superstizioni inibenti. Senza esagerazioni però. Con discrezione. Una scienza signorile per così dire.

Non schierato politicamente con nessun partito, Angela può essere ricondotto nell’alveo di un giornalismo liberale, tollerante, pronto a mettersi in gioco, senza però rinunciare al ferreo sillogismo scientifico della coerenza tra premesse e conclusioni. Alla base di ogni buon metodo scientifico.

Interessante, quanto ha dichiarato il figlio Alberto, durante la cerimonia laica di commiato, a proposito delle idee di vita e di morte professate dal padre, riprese, come egli riporta, da Leonardo Da Vinci: “Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire” (*).

Così amava ripetere Piero Angela, soprattutto negli ultimi tempi. Insomma, è morto da filosofo, come si diceva nel Settecento illuminato.

Ovviamente, è stato uomo di successo. E per suo merito.

Però vivere una “buona vita” significa anche essere in pace con se stessi, ad esempio, accettando laicamente, sempre dopo aver provato, i propri limiti. Gli esseri umani, spesso oltre a non mettersi alla prova per paura di fallire, si compiangono e quindi non vivono una buona vita, perché si autopromuovono, per consolarsi, a vittime della società, sempre colpevole e cattiva. Di qui la paura della morte, perché non si è speso bene il proprio tempo. Che perciò non basta mai…

Probabilmente, l’approccio di Piero Angela alla vita, al di là del programmi di successo, eccetera, resta il suo lascito più importante.

Una lezione, che viene da lontano, addirittura da Leonardo Da Vinci, di cui tutti dovrebbero far tesoro, in particolare i giovani.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.agi.it/cronaca/news/2022-08-16/discorso-alberto-angela-funerale-padre-piero-angela-17765419/  .

 

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