giovedì 22 marzo 2018

Ma quale Zuckerberg, la sinistra  si guardi il film di Wajda  sull’eccidio di Katyn
Pensare  il  Vero Male



La sinistra ha perso ogni  contatto con la realtà, o meglio con l'esperienza del Vero Male. È come incapace di pensarlo.  Parliamo della sinistra, mondiale ma anche italiana, sempre sull'orlo della  crisi di nervi  a proposito di "politicamente corretto",  “molestie di genere”, “mafie” (occhio al plurale).  E che   ora  è  pronta ad azzannare Zuckerberg,  perché tapino  avrebbe fatto vincere  - ecco il succo del pippone (pardon) mondiale in corso -   quel ciccione  maschilista di  Trump.
Attenzione, quando parliamo di male,  non pensiamo ( comunque non solo) al male cartonato  del catastrofismo,  cavallo di battaglia della sinistra declinista,  quella che in Italia, ad esempio, vota Grillo, dei naufraghi del comunismo,  intercettati (anche)  a destra dai populisti alla Salvini: tutti insieme rigorosamente antiamericani e anticapitalisti.  Gente che adora il piccolo zar  Putin I  e che al  minimo cedimento borsistico celebra  il crollo finale del capitalismo.
Diciamo pure  che la sinistra delle fighette (pardon),  quella che strizza l’occhio ad Asia Argento, proprio perché in tutt'altre faccende affaccendata, finisce per andare a braccetto, volente o nolente, con quella  dei duri e  puri  che condivide il samovar con    Putin e le pietre rotolanti  con i No TAV (o se  si preferisce i  “No TUTTO”). Insomma, sia gli uni che altri  non sanno  più  dove sia di casa il Vero Male…
Eppure per scoprirlo, basterebbe un clic. Sarebbe sufficiente guardare il toccante ma documentatissimo film di Andrzej Wajda  sull’eccidio  nel bosco di Katyn (1),  dove nel 1940  i comunisti sovietici  uccisero con un colpo alla nuca, uno dopo l'altro, più di ventimila ufficiali polacchi. E con il tacito consenso dei  nazisti,  assolutamente al corrente del fatto che la spartizione  della Polonia avrebbe comportato il tentativo, messo in atto regolarmente, di recidere in un solo colpo -  sopprimendo ingegneri, professori, avvocati, medici (tutti arruolati come ufficiali) -  le nervature della classe dirigente polacca. Assolutamente diabolico, altro che delitto di lesa  privacy...
Per inciso, la "nuova" Russia in modalità Putin, si è riconosciuta colpevole, scaricando però la responsabilità, non sull'ideologia marxista-leninista,  ma sui servizi segreti stalinisti... Le betulle di Katyn, a differenza dei cipressi di Gerona,  evocati da Gironella nella suggestiva  trilogia sulla guerra civile spagnola, pur piegandosi al vento,  alla voce di Dio, continuano a mentire. 
Il Vero Male non  è rappresentato dal pippone (aripardon) mondiale sul rapporto tra Cambridge Analytica e Facebook, ma dal  tentativo novecentesco  di distruggere l’esperimento  liberale con le armi e la violenza di massa.  Di cui purtroppo si è persa la memoria.  Mentre da quell'attacco alla nostra libertà si dovrebbe ripartire. Quantomeno per fare confronti e paralleli sulle sliding doors di una disastrosa guerra civile europea.
Invece, il film di Wajda, uscito nel 2007,  passò inosservato in Italia.  Perché ritenuto di cattivo gusto, come tutto ciò che maleodorava e maleodora di "anticomunismo" (2).  E da chi? Dalle due sinistre,  fighetta (aripardon)  e declinista.  Ma anche, per entrare in dettagli politicamente scabrosi,  da una destra  putiniana, allora in versione Berlusconi, grande amico del vecchio agente del KGB, una destra oggi nella mani di Salvini, altro indiscreto  ammiratore di Putin.
Il Vero Male è il totalitarismo ideologico e politico, storicamente rappresentato dal nazionalsocialismo (con il fascismo come ruota di scorta) e dal comunismo in tutte le sue forme, anche sorridenti (all'inizio).   Il Vero Male  è in quella  tentazione totalitaria che rischia sempre di  tradursi nel  colpo di pistola alla nuca.  E non dalla caccia alle "bubbane"  di e su  Zuckerberg. Il che, al massimo,  è problema da Associazione Consumatori...  Altro che pericolo per la democrazia.
E invece? Zuckerberg,  notizia dell’ultima ora,  fa addirittura  mea culpa.  Ecco il frutto avvelenato del  pensiero debole di una  sinistra, condiviso dallo stesso fondatore di Fb:   aver  perso la cognizione del male. E dunque del vero dolore. Quel non saper pensare, collocandolo nella sua sacrosanta prospettiva storica e politica, il  Male Assoluto rappresentato dal  totalitarismo  nazista e comunista.
Il film di Wajda  inizia  con una inquadratura spaesante :  civili polacchi, donne, bambini, anziani, malati,  soldati dalle divise lacere,  tutti  in fuga da e verso nazisti e sovietici.  Folle di profughi, dolenti e  impaurite,  che si incrociano, da Ovest a Est  e viceversa,  senza una meta.  Portando con sé su carri e rare automobili  l’inessenziale, vecchi mobili e altre suppellettili.         
Ecco, probabilmente,   non c’è immagine migliore per raffigurare   una sinistra  allo sbando,  incapace di afferrare dove sia il Vero Male.  Si agita e basta. Non pensa.  Come un Martina, ad esempio, che qualche giorno fa nel corso dell' assemblea PD,   invece di preoccuparsi, dei nuovi dottor Goebbels di Cinque Stelle a un passo dal governo, implorava  l'arresto obbligatorio per coloro che maltrattano le donne. 
Cosa in sé giustissima. Per carità.  Ma con i nemici della libertà alle porte?    
Carlo Gambescia

(2) Sulla strategia del "bon ton"  filocomunista si veda l'eccellente libro di Ernesto Galli della Loggia, Credere Tradire Vivere. Un viaggio negli anni della Repubblica, il Mulino, Bologna 2016, pp. 155-182, in particolare.