lunedì 28 maggio 2012

La carte rubate al Papa 

Se duemila anni vi sembran pochi…




Qualche sera fa abbiamo sentito l’ineffabile Vito Mancuso,  teologo molto di moda,uscirsene, davanti a un compiaciuto Corrado Augias (praticamente, come un gattone, si leccava i baffi…), più o meno così:  «Duemila anni di vita della Chiesa Cattolica! Ma che vuole che sia  davanti alla comparsa dell’ homo sapiens cinquecentomila anni fa!».
Ora, a parte che gli studiosi della preistoria  parlano di duecentomila anni, va ricordato che duemila anni, rispetto ai cinque-seimila di sviluppo delle civiltà  storiche  non sono pochi.  Anche se - precisiamo - non si tratta di questione di sole cifre, ma di “qualità”, spesso tragica,  dell’esperienza storica. Facciamo solo un esempio.
In questi giorni si legge di una  Chiesa “messa nell’angolo”  a causa  degli scandali, delle lotte di potere, delle spie,  eccetera.  Sembra quasi si  voglia  dare,  e  a tutti i costi,   l’idea,  in particolare sulla stampa laicista, di una Chiesa sull’orlo dell’abisso.  Per dirla più volgarmente: quasi  "cotta", sul  punto di chiudere i battenti.
E qui viene fuori tutta l’importanza dei duemila anni di storia.  E delle crisi tremende - altro che i furti di documenti… - che la Chiesa ha dovuto affrontare. Un piccolo esempio? Subito.  
29 agosto 1799. Il papa Pio VI, deposto dalle truppe francesi entrate in Roma nel febbraio dell’anno precedente,  muore  in esilio  a Valenza, dopo quaranta giorni di agonia.  Dove, ultima tappa di un  drammatico cammino (Parma, Torino, Briançon), si trovava, trasferito, su ordine del Direttorio.
Più crisi di così... Perciò, molti, e non solo tra gli illuministi, ebbero l’impressione, come scrive lo storico Raffaele Belvederi, « che Pio VI fosse l’ultimo Papa della Chiesa Cattolica (…). Si pensi - prosegue lo studioso -  che due cardinali (Antici e Altieri) gettarono via la porpora cardinalizia, persuasi che non c’era più nulla da fare». Pietro Verri, cervello per altri aspetti acuto, scrisse addirittura che « la decadenza rovinosa del papato sarà un’epoca nella storia del nostro secolo. Il destino di ogni cosa è d’avere il suo periodo, e conseguentemente doveva pure questa potenza annientarsi come il califfato, o come lo stesso impero romano» (R. Belvederi. I papi nella storia, a cura di P. Paschini e V. Monachino, Coletti Editore 1961, vol. II, p. 818).
Concludendo, la Chiesa in duemila anni di storia - che quindi non sono pochi - ha passato momenti decisamente peggiori,  altro che due carte rubate… Superandoli. E bene.
  Carlo Gambescia 

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