venerdì 24 dicembre 2021

Approcci (sociologici) al Natale…

 


Che cos’è il Natale? Sociologicamente parlando, possiamo distinguere quattro approcci.

Per il cristiano ha un valore religioso (primo approccio), in qualche misura, nei caratteri più evoluti, teologico. Per un laico un valore spirituale o materiale in relazione alla personale visione della vita (secondo approccio).

Per tutti, ovviamente, è un momento di riposo, da trascorrere, se possibile, con i propri cari. Oppure per organizzare viaggi, vacanze e attività di tipo turistico, sulla neve, nelle città d’arte, oppure nei caldi mari del sud. Sotto questo aspetto, intorno al Natale, ruota un business economico considerevole, di natura mondiale.Possiamo perciò parlare di approccio economico al Natale (terzo approccio).

Il fatto che questa festa non abbia più un significato esclusivamente religioso è criticato oppure magnificato in base alle credenze personali. Resta però il fatto che il 25 dicembre è tuttora considerato nei paesi di tradizione cristiana una ricorrenza con effetti civili. Un giorno in cui non si lavora. Molte aziende chiudono per periodi che spesso si prolungano fin dopo il primo dell’anno. Lo stesso discorso vale per le scuole e le istituzione superiori.

Da due anni ad questa parte si sono abbattute sul Natale, come fulmini a ciel sereno, numerose misure coercitive della libertà personale. Legate all’epidemia, pardon pandemia. Agli altri approcci si è così aggiunto il quarto approccio: quello sanitario al Natale. Che, come si proclama, è per il bene dei cittadini. Un approccio che però limita, spesso grandemente, la libertà di riunione e movimento.

Riassumendo, abbiamo individuato quattro approcci sociologici al Natale: (1)religioso, (2) laico, (3) economico, (4) sanitario.

Sono compatibili l’uno con l’altro? L’approccio religioso è in contrasto con quello laico ed economico. Mentre quello economico, a differenza del laico, non è almeno di principio, contrario ad estendere, per esempio, la possibilità di viaggi al turismo religioso. L’approccio sanitario, infine, può essere apprezzato solo dai quei laici che vedono nello stato una specie di dio mortale capace di provvedere al bene della gente.

Per contro, gli approcci religioso ed economico scorgono nell’approccio sanitario, come del resto i fautori di un approccio laico ma individualista, un ostacolo alla libertà di festeggiare il Natale, secondo il proprio libero credo, materialista o idealista che sia.

Quindi sussistono motivi di incompatibilità.

Inoltre, all’interno dei tre approcci principali (religioso, laico, economico) possono rilevarsi, come oggi si dice, “narrazioni” conformiste o anticonformiste nei riguardi dell’approccio sanitario al Natale.

Si pensi al rispetto verso le decisioni del potere politico, teorizzato e praticato nelle religioni cristiane. Oppure al senso di obbedienza laica, molto incoraggiato, nei riguardi delle leggi dello stato. O ancora, nella possibilità di poter godere di finanziamenti pubblici di sostegno alle attività private, una formula che facilita l’obbedienza degli operatori economici.

Ovviamente, l’obbedienza religiosa, laica, economica può trovare un limite nel cosiddetto spazio di rottura della disciplina sociale, che viene a determinarsi quando la differenza di danno sociale tra obbedienza e disobbedienza è in favore di quest’ultima. Cioè, all’individuo conviene più ribellarsi che obbedire.

Stando agli studi di Sorokin esiste un limite sociale, rappresentato dal monopolio di un approccio su tutti gli altri. Si potrebbe parlare di una costante metapolitica (cioè di comportamenti che si ripetono regolarmente nella storia sociale).

Ciò significa che quanto più un approccio si fa totalitario, nel senso del suo univoco dominio su tutti gli altri, tanto più cresce il rischio della disobbedienza civile e dei disordini sociali. Quanto più invece esiste equilibrio tra i diversi approcci, tanto più si obbedisce senza neppure accorgersi di obbedire, perché la libertà di fondo è per tutti garantita.

Sorokin nei suoi studi si riferisce ai grandi macrosistemi di verità, conoscenza e credenze sociali (ideazionale, idealistico, sensistico), ma le sue tesi possono essere impiegate, come qui abbiamo fatto, anche per analizzare i microsistemi di credenza, come per l’appunto, quello degli approcci al Natale.

Sicché – compito a casa – il lettore, da solo, ora tragga le conclusioni su ciò che sta accadendo in questi giorni di festa, per così dire.

A proposito, Buon Natale a tutti!

Carlo Gambescia

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