mercoledì 4 maggio 2022

Cinque giorni al 9 maggio...

 



Come commentare una notizia del genere?

«Cnn: il 9 Putin potrebbe dichiarare formalmente guerra. Il presidente russo, Vladimir Putin, potrebbe dichiarare formalmente la guerra all’Ucraina il prossimo 9 maggio, in occasione delle celebrazioni per la vittoria nella seconda guerra mondiale contro la Germania nazista: l’ipotesi, già avanzata negli ultimi giorni, viene riporta anche dalla Cnn che cita fonti istituzionali americane e occidentali, secondo le quali questa mossa consentirebbe a Putin di avviare una mobilitazione totale delle riserve in un momento in cui gli sforzi per l’invasione vengono frenati dalla resistenza ucraina» (*).

La fonte è occidentale. E tende a mettere in pessima luce, come se ancora fosse necessario, la figura di Putin. Si dice, che dichiarando lo stato di guerra, guerra tra l’altro mai notificata all’Ucraina, quindi frutto di un atto unilaterale, Putin potrebbe in teoria arruolare tutti i russi mobilitabili da 18 a 60 anni. Bah… Parliamo di un’ autocrazia che può fare dei cittadini ciò che vuole in qualsiasi momento, con o senza diritto scritto.

Quanto alla mobilitazione, parliamo di alcune decine di milioni di uomini che andrebbero però addestrati, equipaggiati, eccetera. Il termine mobilitazione generale – quando si dice corsi e ricorsi… – riporta alla scoppio della Prima guerra mondiale, quando nell’estate del 1914, la mobilitazione russa, sembra imposta allo zar per ragioni tecniche dallo stato maggiore, precedette e causò le successive mobilitazioni di austriaci, tedeschi, e così via.

Comunque sia, la possibile dichiarazione dello stato di guerra porta con sé la designazione da parte della Russia delle nazioni belligeranti. E qui potrebbero esserci sorprese, proprio in virtù dell’unilateralità scelta da Putin.

Non si tratta solo di volgare curiosità. Perché c’è un risvolto agghiacciante. Se la Russia si considerasse formalmente, ufficialmente, pubblicamente, in stato di guerra, oltre che con l’Ucraina, con le nazioni Nato (o solo con alcune di esse), ci si potrebbe aspettare in tempi rapidi (forse addirittura istantanei) un attacco missilistico gravemente distruttivo contro obiettivi militari e civili dei paesi considerati nemici della Russia.

Quanto è stato detto, di negativo, nei riguardi dell’Italia (“paese in prima linea contro la Russia”), rischia di essere un pesante indizio al riguardo. Come del resto le simulazioni televisive – parliamo di talk russi manovrati dall’ alto – hanno tristemente mostrato a proposito di Londra, altro paese nemico della Russia (**).

Purtroppo in Europa non ci si è resi conto che al 9 maggio mancano cinque giorni. I mass media cominceranno a coprire l’evento, solo il giorno prima, forse due, come si trattasse di una normale sfilata militare, magari con qualche rivelazione a sorpresa, ma senza reali implicazioni militari. Si crede che la Russia non faccia sul serio. E purtroppo, quel che fa la differenza tra noi e loro è l’inerzia politica dell’Occidente. Si cincischia e si spera non si sa bene in che cosa.

Ovviamente potremmo aver peccato di pessimismo. Anzi, siamo certi di aver esagerato. Però…

Carlo Gambescia

(*) Da Agi: https://www.agi.it/estero/news/2022-05-03/ucraina-russia-diretta-zelensky-16588837/

(**) Qui (AdnKronos): https://www.adnkronos.com/pochi-secondi-per-colpire-parigi-e-londra-le-minacce-della-tv-russa-video_XUyYBH1UcMWV9ePeT5ZCu?refresh_ce

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