domenica 1 maggio 2022

Liberali e conservatori, per capire meglio le differenze

 


Chi voglia capire la differenza che passa tra un liberale e un “conservatore” di Fratelli d’Italia, quelli, come si dice, dalle “radici” missine e neofasciste “che non gelano mai”, non può non riflettere su questo passaggio dell’intervento di Nicola Procaccini, alla conferenza programmatica milanese.

Nicola Procaccini, eurodeputato di FdI e responsabile nazionale del Dipartimento Ambiente ed Energia del partito, nella sua presentazione dei temi per un “Manifesto dell’ecologia conservatrice” si è espresso come segue:

“A 174 anni dal manifesto del comunismo di Marx, in Europa si aggira un altro spettro, quello dell’ambientalismo nella sua forma degenerata che conserva gli stessi elementi fondativi di quell’idea marxista, ossia il materialismo, l’internazionalismo, l’odio per le imprese e le economie, una certa violenza nel modo di affermare le proprie idee contro chi non la pensa come loro. Certamente ci battiamo contro lo sfruttamento della terra, contro l’inquinamento, per la difesa della biodiversità e combattiamo il riscaldamento globale, ma la nostra visione è tutt’altra, è più sincera e coerente. Come Roger Scruton, pensiamo che l’ecologia rappresenti la quintessenza della causa conservatrice perché è l’essenza di quell’alleanza tra i morti, i vivi e i non ancora nati. Volutamente non uso la parola ambientalismo ma ecologia perché nella sua etimologia troviamo la nostra identità. Ecologia significa occuparsi della propria casa e la grande differenza tra l’ambientalismo di sinistra e l’ecologia della destra sta anche nella nostra spiritualità contro il loro materialismo. Per noi la vita è sacra in tutte le sue forme: è quello che porta a batterci per la vita di un cucciolo di foca ma a maggior ragione per il cucciolo custodito nel grembo di una donna” (*).

Si tralasci la citazione di Scruton, letto magari distrattamente in quel di Terracina (Procaccini ne è stato sindaco più volte). Scruton era antifascista come anticomunista. Contrario a ogni forma di totalitarismo. E ovviamente contro un ambientalismo inteso in chiave totalitaria. È vero che si è speso, filosoficamente, per l’idea di nazione, ma con grande intelligenza ed equilibrio. Si legga qui:

“La fedeltà nazionale, prosegue il filosofo inglese – implica un amore per la propria terra natale e l’essere pronti a difenderla. Il nazionalismo è l’ideologia della belligeranza, che sfrutta i simboli nazionali per arruolare le persone alla guerra». E qui Scruton, cita l’Abate Sièyes, come il padre di tutti nazionalismi moderni: « Quando l’Abate (…) dichiarò gli intenti della Rivoluzione francese, lo fece con il linguaggio del nazionalismo. “La nazione esiste prima di ogni cosa, essa è l’origine di tutto. La sua volontà è sempre conforme alle legge (…). Comunque la nazione voglia è sufficiente che essa voglia; tutte le forme sono buone e il suo volere è sempre legge suprema”. Queste parole – sottolinea Scruton – esprimono proprio l’opposto del vero spirito di fedeltà nazionale (…). In breve, questo tipo di nazionalismo non è fedeltà nazionale, ma una fedeltà religiosa mascherata con abiti di fedeltà territoriale” (**)

Chiuso inciso.

Ora, a parte che Marx ed Engels, proprio nel “Manifesto”, mostrano grande ammirazione per la borghesia e per la sua capacità di modernizzare e liberare gli uomini dall’ “idiotismo” della tradizione, il collegamento che fa Procaccini tra polemica antiabortista ( “il cucciolo”, eccetera) ed ecologia di destra, conservatrice, indica un gravissimo cedimento verso la grande battaglia culturale della modernità: quella dei diritti individuali.

Diritti che piaccia o meno rinviano alla libertà di scelta. Ciò significa che si può decidere di interrompere una gravidanza come pure di non interromperla. La scelta deve essere dell’individuo non dello stato. Sempre. Qui la prima differenza tra un liberale e un conservatore.

Questione che conduce alla seconda differenza. È verissimo che l’ambientalismo è la prosecuzione del comunismo con altri mezzi, ma come forma di acceso statalismo. Che, ecco il punto, non va mai contrastato con uno statalismo ancora più forte. Ciò significa che deve essere fatta una fondamentale distinzione tra l’internazionalismo delle imprese (buono) e l’internazionalismo (cattivo) a governo unico ecologista, sostenuto dagli ambientalisti e da certo pensiero liberalsocialista, liberal, come si dice negli Stati Uniti, che è altra cosa dal liberalismo.

Il nazionalismo è l’esatto contrario del libero scambio, del diritto di proprietà e del diritto di scelta: del liberalismo in una parola. E lo stato ne è il braccio armato. Procaccini e il suo partito sono nazionalisti e statalisti. Quando si condanna l’internazionalismo ambientalista si estende la condanna a ogni altro tipo di internazionalismo, anche di impresa.

Di qui la gravissima limitazione della libertà economica, quindi del diritto di proprietà.

Si rifletta. Come nel caso del diritto di interrompere la gravidanza, lo stato, in nome della nazione ovviamente, si dichiara proprietario, prima dei corpi individuali veri e propri, e poi di quelli economici, diciamo i corpi economici di impresa. E questa è la seconda differenza tra un conservatore e un liberale.

Si ricordi infine che ogni volta che si parla di indipendenza economica, per un paese come l’Italia, che non può chiudersi perché privo di grandi risorse energetiche, si parla di protezionismo, quindi di costi che inevitabilmente ricadranno su contribuenti e consumatori. Fratelli d’Italia è un partito statalista e nazionalista (che poi sono le due facce della stessa medaglia totalitaria), perciò protezionista: qui il problema.

Per alcuni osservatori lo statal-nazionalismo di Fratelli d’Italia discende dalla famose radici che non gelano mai, il fascismo in altri termini. Può essere. Però una cosa è sicura, Procaccini, Meloni, La Russa, Fidanza, Rauti, eccetera, tutto sono eccetto che liberali.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.lavocedelpatriota.it/procaccini-fdi-ambientalismo-di-sinistra-come-il-comunismo-di-marx/ . Qui per una sintesi delle idee procacciniane, in linea con un vieto statalismo di destra, ovviamente imbevuto di spiritualismo antimoderno, che viene da “lontano”: https://www.ilgiornale.it/news/politica/lambiente-visto-destra-vi-spiego-cos-conservatorismo-verde-1937886.html

(**) La citazione è tratta dalla nostra recensione del “Bisogno di nazione” di Roger Scruton, cfr. qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2020/02/il-summit-romano-della-edmund.html Ma si vedano anche gli altri scritti che abbiano dedicato a Scruton: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/search?q=scruton

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