venerdì 21 agosto 2020

Liberalismo e letteratura
Romanzi in uscita: grande autunno italiano?  Bah…


Che c’è di liberale nella letteratura italiana contemporanea?  Poco, molto poco. La nostra  asserzione  può lasciare perplessi, perché  suona come apodittica:  una tesi del genere impone alcuni esempi  di  “liberalismo letterario” . Altrimenti, come detto,  si rischia di cadere nel puro sofisma.
Ad esempio, esiste, oggi come oggi, un Voltaire italiano?  Un autore con la capacità al tempo stesso di illuminare la grandezza dell’individuo ma anche  la necessità del realismo politico. A Voltaire si rimprovera la vicinanza al potere. Ma la sua fede nel monarca illuminati  era apprezzamento  dell’individuo creatore, posto al più alto livello, ma anche  condivisione  di  un  realismo politico  capace di confermare i limiti di ogni riformismo, soprattutto se utopico.
Probabilmente, l’ultimo liberale volterriano della letteratura italiana, resta Leonardo  Sciascia. Dopo di lui il diluvio, anzi un diluvio di autori  minimalisti, nichilisti, utopisti nostalgici, mediocri epigoni, spesso senza addirittura saperlo  di  Liala,  Tomasi di Lampedusa,  Simenon. E così via.
Detto questo, per trovare conferma,  si dia un’occhiata alle novità letterarie  autunnali (*). Per carità chi scrive potrebbe anche essere smentito da un lettore presuntivamente  annoiato dalle ideologie. Un lettore però -  mai dimenticarlo -   che crede che  il liberalismo sia il marxismo dei ricchi…          
Annusiamo allora le novità autunnali.
Susanna Tamaro (Una grande storia d’amore, Solferino) pare continuare  a muoversi nella  sfera  minimalista, che le è propria,  nella quale l’individuo  vive, anzi sopravvive,  condannato a una specie di determinismo del cuore, estraneo a ogni logica politica, o meglio metapolitica. 

Claudio Magris (Croce del Sud. Tre vite vere e improbabili, Mondadori), da par suo  non  si mostra stanco di analizzare i meccanismi  dell’utopia,  viziati  però  da una coazione a ripetere che rende l’individuo il primo nemico di se stesso: la creazione come distruzione,  non come distruzione creatrice. Amen.
Antonio Pennacchi, autore di un  romanzo incentrato sulle Paludi Pontine  degli Anni Cinquanta (La strada del mare, Mondadori),  come  del resto Antonio Scurati nel suo (Mussolini. L’uomo della provvidenza (Bompiani), secondo volume della trilogia letteraria sul duce, sembrano  dividersi, da fratelli coltelli,  tra postfascismo e fascismo: in pratica non riescono a parlare di altro, se non dell’avventura totalitaria italiana (prima e dopo) e delle sue conseguenze sugli individui, visti però come  vittime di un determinismo dei ricordi, utopico e nostalgico al tempo stesso. Si guarda al futuro senza però staccarsi dal passato nel bene come nel male (per gli autori, ovviamente).  L’individuo non crea, ricorda. L’utopia si tramuta in una specie di   impolitico patetismo letterario, imprigionato nei determinismi della memoria.
Il resto della novità autunnali, come anticipato,  rimanda a rimasticature novecentesche (della bassa come dell’alta letteratura)  intorno  a  un  individuo che non sa più  come ingannare il  tempo. Letteratura dell’ozio, da parole incrociate, letteratura  che evoca, tradendo, nell’ordine:   Liala (Andrea De Carlo, Il teatro dei sogni, La nave di Teseo; Valeria Parrella, Quel tipo di donna, HarperCollins);  Tomasi di Lampedusa (Simonetta Agnello Hornby, Piano Nobile, Feltrinelli); Simenon ( Maurizio De Giovanni, Troppo freddo a settembre, Einaudi Stile Libero; Mauro Covacich, Colpo di lama, La nave di Teseo).


Salveremmo solo Raffaele La Capria (La vita salvata. Conversazioni con Giovanna Stanzione, Mondadori). Ma  per ragioni utilitaristiche: di assoluta esemplarità rispetto a ciò che abbiamo fin  qui argomentato.
Infatti, la sua condizione di naufrago egotista  novecentesco,  sembra ben spiegata e rappresentata  nel libro-intervista curato dalla Stanzione.  Il che  aiuta a   capire perché, anche in letteratura,  i figli finiscano sempre per  pagare le colpe dei padri.
Per non parlare dei lettori...   

Carlo Gambescia