sabato 17 maggio 2025

Giorgia Meloni a Tirana. Una scatola vuota chiamata coerenza

 


Non sarà facile ricostruire il discorso pubblico in Italia. Perché il livello di ipocrisia ha raggiunto un picco mai visto.

E di ipocrisia Giorgia Meloni è maestra assoluta.

Rinfrescatina sul concetto di ipocrisia. Che cos’è? Come insegnano i vocabolari è l’atteggiamento con cui si finge di avere sentimenti, opinioni, virtù o valori morali che in realtà non si hanno, di regola per trarre in inganno qualcuno sulle proprie reali intenzioni e trarne dei benefici personali. Ovviamente, nel caso della Meloni, questa definizione va riletta in chiave politica. I benefici sono politici.

Un passo indietro. Ieri a Tirana , Giorgia Meloni, che va ogni ogni giorno di più appiattendosi politicamente su posizioni orbániane (quindi non solo trumpiane) non ha partecipato alla riunione dei Volenterosi, con Macron, Starmer, Merz, Tusk e Zelensky.

Per quale ragione? Perché da amica politica del tradizionalista Orbán, ammira la Russia, che vede come depositaria degli amati valori di dio, patria e famiglia. E poi, altra cosa, come Orbán odia profondamente l’Europa liberale.

Che sintonia può esservi tra Zelensky, che adora la modernità occidentale, e Giorgia Meloni, che ha conservato un cuore nero e reazionario? I valori contano in politica estera. L’Occidente della Meloni, visto che ogni tanto lo cita, è l’Occidente delle cattedrali, dei preti e dei cavalieri. Della società castale. Chiusa. Nulla a che vedere con l’Occidente delle rivoluzioni liberali e liberoscambiste. Della società aperta.

Ma veniamo al punto. Come ha riposto la Meloni alle critiche, tra l’altro stupide della sinistra italiana (“Ancora fuori dai tavoli che contano”)? Si legga qui: “A chi si lamenta, all’opposizione ad esempio, chiedo la mia stessa chiarezza: ci si chiede di partecipare a questi formati perché dobbiamo mandare le truppe in Ucraina o perché dobbiamo farci una foto e poi dire di no? Io sono una persona seria” (*).

Dicevamo dell’ipocrisia. Quale valore rivendica la Meloni? Quello della coerenza. E che c’entra? Qui il problema è quello di dare tutto l’appoggio necessario all’Ucraina aggredita, anche militare, sul campo, non di difendere ipocritamente – perché Giorgia Meloni conosce benissimo il problema – la sua coerenza rispetto a una decisione politicamente sbagliata, cioè di tirarsi indietro, o quasi, come Orbán?

La stessa sinistra prova ancora una volta di non aver capito nulla: perché il problema non è quello generico di sedersi ai “tavoli che contano”. Se l’Ue si “orbánizzasse”, certo, sederemmo a un tavolo che conta. Ma di fascisti.

La sinistra è per la pace e per il disarmo, quindi vede male i Volenterosi. Perciò sposta il discorso sull’esclusione dai salotti buoni, permettendo alla Meloni di farla franca evocando la “coerenza”.

Per non parlare dell’atteggiamento dei mass media che amplificano la trita idea della sfida Macron-Meloni in stile disarmonie da vippaio. Con accenni al “cafonal”, che a dire il vero, ieri con Rama, premier albanese, inginocchiato sul Red carpet davanti a Giorgia Meloni compiaciuta, è andato ben oltre il Gangnam Berlusconi Style… 

Dove sei anima grande di Emilio Visconti Venosta! Se proprio di destra dobbiamo parlare, che sia almeno quella ricca di stile come la destra storica, di cui Visconti Venosta fu Ministro degli Esteri. Altro che Red carpet…

Sicché il discorso pubblico italiano, che dovrebbe riguardare le grandi scelte politiche (inviare o meno i militari in Ucraina), si traduce in una buffonata sulla gente che conta e sul farsi o meno una foto. Permettendo così alla Meloni, ripetiamo, di dipingere il suo essersi sottratta all’incontro come una vittoria politica della coerenza.

Pure Hitler era coerente con la sua idea di ridurre in schiavitù l’Europa orientale. La coerenza è una scatola vuota. Dentro ci si può mettere di tutto. E Giorgia Meloni ci infila le sue idee, che non sono né europeiste né liberali, ma castali.

Che senso ha misurare la coerenza di un leader politico rispetto all’attuazione di idee sbagliate e pericolose ? È come discutere della coerenza di un serial killer…

Come siamo caduti in basso. Che malinconia.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/05/16/meloni-fuori-dai-volenterosi-noi-coerenti-niente-truppe.-e-scontro-con_2858e774-4e17-425c-89ac-e2f1a450b76d.html .

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