lunedì 27 marzo 2023

La guerra metapolitica alle Ong alla luce della legge della domanda e dell’offerta

 


C’è una cosa che si chiama realismo economico, il parente prossimo del realismo politico.

Un passo indietro. Innanzitutto che cos’è il realismo politico? È il prendere atto che esistono regolarità politiche, o per meglio dire metapolitiche, nel senso che partono dalla politica per andare oltre la politica recependo le regole in base alla quale funziona la politica. Pensiamo a comportamenti politici che si ripetono nel tempo, per l’appunto con regolarità. Si può parlare anche di costanti: ad esempio non è data attività politica senza distinzione e  conflitto amico-amico.

Al tempo stesso non è data attività economica (o metaeconomica, nel senso del “meta” di cui sopra) senza legge ( o regolarità) della domanda e dell’offerta.

In termini concreti cosa significa tutto questo a proposito dei salvataggi dei barconi dei migranti da parte delle navi Ong?

Una cosa semplicissima: che  nell’ambito del mercato dei salvataggi navali, le Ong, attore economico privato, riescono a soddisfare in termini di offerta una domanda crescente del “bene-salvataggio”, che le navi della marina militare, attore economico pubblico, non soddisfano.

Pertanto, impedire con i sequestri che le navi Ong soddisfino sul piano dell’offerta una domanda crescente, senza sostituirsi ad essa, significa, inevitabilmente, come ogni volta che la domanda di un bene supera l’offerta, far diventare il “bene-salvataggio” raro, facendo così crescere il prezzo in termini di vite umane perdute.

Si tratta di una regolarità economica di cui ogni politico deve saggiamente tenere conto in nome del realismo economico, parente, prossimo, come dicevamo, del realismo politico. Soprattutto in un grave frangente, come quello dei salvataggi.

Invece cosa accade? Qui entra in gioco un’altra regolarità metapolitica che ci aiuta a capire il vicolo cieco in cui è finito il governo. L’attore pubblico, la Marina Militare, dietro comando dell’attore politico, il governo Meloni, applicando la distinzione amico-nemico, tratta le Ong come un nemico, combattendole strenuamente.

In questo modo però non solo non si soddisfa la domanda del “bene-salvataggio”, ma si colpisce l’attore privato, le navi Ong. Un attore che invece può colmare ciò che viene definito un importante segmento di mercato.

Ovviamente – non sia mai – il governo Meloni non parla ufficialmente di nemico, ma evoca ipocritamente leggi, regolamenti, eccetera, ignorando il realismo politico, che invece imporrebbe in nome del realismo economico, il rispetto dell’unica legge, che in queste circostanze va osservata, quella della domanda e dell’offerta del “bene-salvataggio”.

Con le gravi conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Perché non si parla di elettrodomestici ma di vite umane.

Carlo Gambescia

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