mercoledì 8 luglio 2015


L'ultima del professore...
Bagnaimaria


Alberto Bagnai in divisa da economista

Nell'intervista (qui sotto) Bagnai  parla con grande enfasi  di democrazia e partecipazione:  lui che ha una  formazione da econometrista (seminari e lezioni  da Quattro più Quattro di Nora Orlandi)... Patetico.   Del resto, si sa, la statistica applicata alle variabili economiche è  argomento di conversazione nei bar di quartiere e nei mercatini rionali...  
La sua battaglia contro l'Euro si è fatta  ridicola e pretestuosa.  Probabilmente, la vis polemica  gli ha preso la mano, perché,  pur di continuare a cavalcare  l'onda della popolarità guadagnata grazie ai rigurgiti nazionalisti  anti-Euro,  sta veramente scendendo in basso.  





Possibile che Bagnai  non capisca che il problema  non è (economico)  la moneta unica, ma (politico e sociologico) l'Europa unica?  Questione, certamente enorme,  che rinvia a politiche economiche sostenibili in uno stato nazionale e,  al tempo stesso,  meno sostenibili in un'Europa che stato nazionale non è ancora.
Cosa vogliamo dire?  Che fare  un passo indietro significa  tornare alle politiche economiche  nazionali: la scoperta dell'acqua calda.  Mentre perseverare nella costruzione europea, passando per l'Euro,  implica sicuramente conflitti interni e sacrifici:  docce gelate.  Ma in una prospettiva più ampia - ecco il punto -  di futura  unità politica europea, in un mondo di blocchi.  Unità,  che, ovviamente, richiede tempo,  perché i cambiamenti di mentalità , eccetera, eccetera. 
In questa  Europa, per ora purtroppo a bagnomaria,  si inserisce  Bagnai  che vuole  fare un passo indietro.  Liberissimo.  Tuttavia  il nostro Bagnaimaria  si permette  pure di evocare il pericolo fascista...  Imputandolo ai sostenitori dell'Euro. Insomma,  siamo al carta che vince, carta che perde... Il fascismo era un ultranazionalismo partorito dall'Italia  nell'Europa degli uni contro gli altri armati... Che c'entra  con l'Europa del Parlamento europeo e delle libere elezioni, qualunque cosa si pensi delle sue istituzioni economiche?  Un'altra Europa,  rispetto a quella della guerra civile.
In realtà, qui a rischio di fascismo c'è solo Bagnaimaria che sul fuoco, mai completamente spento del nazionalismo,  vuole versare la  benzina  del sovranismo economico.   Capito, che genio?   

Carlo Gambescia             

P.S.
Colta al volo  oggi sul   blog di Bagnaimaria (http://goofynomics.blogspot.it/2015/07/quelli-che-tsipras-e-fuuuuuuuurbo-aka.html ) : «Allora: io sto lavorando a un paper che spero di consegnare in giornata a Diego Fusaro per Phenomenology and Minds. Si chiama Europe's paradoxes e descrive lo spiaggiamento della sinistra europea, determinato dal suo progressivo adagiarsi su posizioni pinochettiane». Che profondità di pensiero. Cosa aggiungere? Dio li fa poi li accoppia. 



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