L'ultima del professore...
Bagnaimaria
Nell'intervista (qui sotto) Bagnai parla con grande enfasi di democrazia e partecipazione: lui che ha una formazione da econometrista (seminari e lezioni da Quattro più Quattro di Nora Orlandi)... Patetico. Del resto, si sa, la statistica applicata alle variabili economiche è argomento di conversazione nei bar di quartiere e nei mercatini rionali...
Bagnaimaria
Alberto Bagnai in divisa da economista |
Nell'intervista (qui sotto) Bagnai parla con grande enfasi di democrazia e partecipazione: lui che ha una formazione da econometrista (seminari e lezioni da Quattro più Quattro di Nora Orlandi)... Patetico. Del resto, si sa, la statistica applicata alle variabili economiche è argomento di conversazione nei bar di quartiere e nei mercatini rionali...
La sua battaglia contro l'Euro si è fatta ridicola e pretestuosa. Probabilmente, la vis polemica gli ha preso la mano, perché, pur di continuare a cavalcare l'onda della popolarità guadagnata grazie ai rigurgiti nazionalisti anti-Euro, sta veramente scendendo in basso.
Possibile che Bagnai non capisca che il problema non è (economico) la moneta unica, ma (politico e sociologico) l'Europa unica? Questione, certamente enorme, che rinvia a politiche economiche sostenibili in uno stato nazionale e, al tempo stesso, meno sostenibili in un'Europa che stato nazionale non è ancora.
Cosa vogliamo dire? Che fare un passo indietro significa tornare alle politiche economiche nazionali: la scoperta dell'acqua calda. Mentre perseverare nella costruzione europea, passando per l'Euro, implica sicuramente conflitti interni e sacrifici: docce gelate. Ma in una prospettiva più ampia - ecco il punto - di futura unità politica europea, in un mondo di blocchi. Unità, che, ovviamente, richiede tempo, perché i cambiamenti di mentalità , eccetera, eccetera.
Cosa vogliamo dire? Che fare un passo indietro significa tornare alle politiche economiche nazionali: la scoperta dell'acqua calda. Mentre perseverare nella costruzione europea, passando per l'Euro, implica sicuramente conflitti interni e sacrifici: docce gelate. Ma in una prospettiva più ampia - ecco il punto - di futura unità politica europea, in un mondo di blocchi. Unità, che, ovviamente, richiede tempo, perché i cambiamenti di mentalità , eccetera, eccetera.
In questa Europa, per ora purtroppo a bagnomaria, si inserisce Bagnai che vuole fare un passo indietro. Liberissimo. Tuttavia il nostro Bagnaimaria si permette pure di evocare il pericolo fascista... Imputandolo ai sostenitori dell'Euro. Insomma, siamo al carta che vince, carta che perde... Il fascismo era un ultranazionalismo partorito dall'Italia nell'Europa degli uni contro gli altri armati... Che c'entra con l'Europa del Parlamento europeo e delle libere elezioni, qualunque cosa si pensi delle sue istituzioni economiche? Un'altra Europa, rispetto a quella della guerra civile.
In realtà, qui a rischio di fascismo c'è solo Bagnaimaria che sul fuoco, mai completamente spento del nazionalismo, vuole versare la benzina del sovranismo economico. Capito, che genio?
In realtà, qui a rischio di fascismo c'è solo Bagnaimaria che sul fuoco, mai completamente spento del nazionalismo, vuole versare la benzina del sovranismo economico. Capito, che genio?
Carlo Gambescia
P.S.
Colta al volo oggi sul blog di Bagnaimaria (http://goofynomics.blogspot.it/2015/07/quelli-che-tsipras-e-fuuuuuuuurbo-aka.html ) : «Allora: io sto lavorando a un paper che spero di consegnare in giornata a Diego Fusaro per Phenomenology and Minds. Si chiama Europe's paradoxes e descrive lo spiaggiamento della sinistra europea, determinato dal suo progressivo adagiarsi su posizioni pinochettiane». Che profondità di pensiero. Cosa aggiungere? Dio li fa poi li accoppia.
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