domenica 15 settembre 2024

Le nuove invasioni barbariche

 


I nuovi barbari sono fra noi. Perciò invitiamo i lettori a documentarsi. Come? Andando in edicola, come si faceva un tempo, per comprare e leggere “La Verità”. Cosa durissima da mandare giù. Ma se si vuole toccare con mano…

Una lettura attenta, perché  “La Verità” è la punta di lancia di quel blocco ideologico-giornalistico che riunisce, “Libero”, “Il Giornale”, “Il Tempo”, e altre testate minori. Un quotidiano abilissimo nel diffondere, di regola con la clava, il nuovo pensiero unico della destra.
Una destra barbarica, urlante, selvaggia, estranea alla civiltà liberale che sta prendendo piede in Occidente, in Europa come negli Stati Uniti.

Si prenda la prima pagina di oggi del quotidiano fondato e diretto da Belpietro. Si apre con una difesa a spada tratta di Matteo Salvini, un barbaro che non ha mai nascosto il suo razzismo. Anzi se ne fa scudo. Si parla di “difesa di confini”. Un’ espressione che non si sentiva più dai tempi barbarici del fascismo. Ovviamente, “La Verità” sottolinea l’unità di azione tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini: un specie di blocco tribale unico in difesa della patria, intesa come suolo e sangue.

Borgonovo, più sotto, rivendica il carattere unico della religione cattolica. Il suo è un mellifluo elogio dello stato confessionale, quindi tribale: il braccio armato della chiesa cattolica. Quindi dopo la patria, dio. Il dio degli eserciti. Che ha bisogno di soldati. Di famiglie riproduttrici di guerrieri. Per la destra dio e famiglia sono fattori funzionali alla grandezza della patria-tribù.

Veneziani, parla nuovamente di egemonia culturale. Un linguaggio vecchio, totalitario, tribale, da “cinema, l’ arma più forte del regime”. Veneziani scorge nella cultura un’arma per costringere gli altri membri della tribù, cioè la gente comune, a cambiare idea, a uniformarsi. La cultura come modello e modellamento dell’individuo. Quindi cultura come danza della guerra. Per ora culturale.

Poi si irride al piano Draghi, si macchiettizza Maria Rosaria Boccia, si ironizza su Bill Gates. Propaganda ordinaria basata sul richiamo della foresta antisinistra. Il solito giochino delle contraddizioni: tipo “quando fa comodo alla sinistra, eccetera, eccetera”.

Quale visione del mondo “La Verità” trasmette ai suoi lettori? Che gli unici valori veri, ai quali uniformarsi, sono la patria, dio e una cultura che difende, con il martello di Thor, la famiglia, rigorosamente etero. Veneziani, mostrando una faccia di bronzo stellare, ama ergersi a paladino delle belle famiglie italiane di un tempo. Invece nel pezzo di oggi cerca di elemosinare l’attenzione di Massimo Cacciari, ormai leone spelacchiato. Profeta di una rivoluzione fatta fare agli altri. Che, dall’alto di due o tre pensioni, si interroga sul declino dell’Occidente. Invece di preoccuparsi di quello dell’Inps.

Visione del mondo, abbiamo detto. Ma quale può essere la reazione dei lettori? Di essere, e in modo granitico, dalla parte dei valori eterni: dio, patria e famiglia. Che c’è di meglio di una bella danza comunitaria intorno totem dopo aver tagliato la gola ai nemici?

L’egemonia della destra è particolarmente pericolosa perché disprezza profondamente la libertà individuale, che schiaccia sotto il peso di una visione totalitaria. Per parlare difficile: siamo davanti a una visione olitistica, da òlos ( gr. tutto, totalità), Il tutto (dio, patria, famiglia) deve sempre prevalere sulla parte (individuo). Il lettore memorizzi. Sappiamo di ripeterci, ma è questione cognitiva fondamentale per capire la distanza che corre tra la civiltà liberale e le orde barbariche.

Si è criticato il politicamente corretto. Si critica la cosiddetta cultura Woke. Si rifletta bene su un punto. Il politicamente corretto e il revisionismo storico-politico, partono comunque dalla difesa dell’individuo, che ovviamente viene difeso nel modo sbagliato, affidandosi al ruolo dello stato “redistributore” diritti. Quindi ricadendo nell’olismo.

Però la sinistra parte dall’individuo e da questioni che riguardano l’esercizio della libertà individuale. E questo è il lato positivo. Un aspetto sconosciuto alla destra barbara, che parte dall’olismo e torna all’olismo. Come? Rivendicando, a prescindere, il valore assoluto di entità esterne all’individuo come patria, dio e famiglia, nega la libertà individuale. Dipinta falsamente come apportatrice di decadenza, corruzione dei costumi, eccetera, eccetera. In questo modo si recidono le radici di una società liberale, aperta, lontana anni luce  da ogni forma di tribalismo, patriarcalismo e fondamentalismo.

Si potrebbe parlare de “La Verità” come di un specie di “gazzetta” delle nuove invasioni barbariche. E non parliamo dei poveri migranti. Ma di gente come Trump, Musk, Salvini, Meloni, dei quali “La Verità” è la cassa di risonanza.

Leggere per credere.

Carlo Gambescia

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