martedì 10 ottobre 2017

Arma dei Carabinieri (*) 
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2017, lunedì 9 ottobre, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell’attività di monitoraggio fonti aperte svolta nell'ambito della procedura riservata n. 301/3, autorizzazione Ministero Interni n. 505/2a [Operazione “LETTERA RUBATA” , N.d.V.] è stato trascritto e inserito in rassegna stampa riservata [v. in apposita Tabella in calce l’ Elenco Destinatari] il seguente segmento (minuti 8,00 – 8,12) della trasmissione radiofonica “PRIME PAGINE”, RadioRAITrenta, dell’8 ottobre 2017. Si riporta di seguito la trascrizione integrale del segmento suindicato.
[omissis]

VOCE REGISTRATA: “Inizia ora il ‘filo diretto’ con gli ascoltatori. Chi vuole porre domande al conduttore Stefano Veltri può telefonare al numero verde 800.555.333.”
VELTRI: “Buongiorno.”
ASCOLTATORE: “Buongiorno, caro figliolo, e buongiorno a tutti gli ascoltatori. Telefono a proposito del digiuno, sai il digiuno per lo ius soli?”
VELTRI: “Le spiace presentarsi?”
ASCOLTATORE: “Come?”
VELTRI: “Deve dire il suo nome e da dove chiama.”
ASCOLTATORE: “Ah. Mi chiamo Francesco, telefono da Roma. Bene così, figliolo?”
VELTRI: “Grazie. Dica pure.”
ASCOLTATORE: “Sì, dicevo: il digiuno per lo ius soli. Sbagliatissimo! Non digiunate, ripeto: non digiunate!”
VELTRI: “Guardi che deve fare una domanda, non un comizio. Se non è d’accordo con lo ius soli dica brevemente perché e faccia la domanda.”
ASCOLTATORE: “Chi ha detto che non sono d’accordo con lo ius soli?”
VELTRI: “Mah, lei ha appena invitato a non digiunare…”
ASCOLTATORE: “Cosa c’entra? Figuriamoci se non sono d’accordo con lo ius soli, sono un migrante anch’io!”
VELTRI: “Ah sì? Da dove viene?”
ASCOLTATORE: “Sudamerica. Dove sono nato io, metà della popolazione sono migranti di origine italiana, stavamo freschi se non c’era lo ius soli.”
VELTRI: “Lei dove è nato?”
ASCOLTATORE: “Argentina. Io con lo ius soli sono d’accordissimo, anzi: secondo me la cittadinanza andrebbe data a tutti i migranti, subito!”
VELTRI: “Subito a tutti?”
ASCOLTATORE: “Certo! Subito, a tutti! E’ il digiuno che è sbagliato, proprio non ci siamo. L’intenzione è buona, ma il metodo è sbagliatissimo.”
VELTRI: “Perché, scusi?”
ASCOLTATORE: “Ma è chiaro, figlio mio. Perché associa migranti e digiuno. E’ come dire, ‘Vuoi accogliere i migranti? E allora digiuna.’ A chi piace la fame?”
VELTRI: “In effetti, lei non ha tutti i torti. Non ci avevo pensato.”
ASCOLTATORE: “Non ci avevi pensato, caro figliolo, perché tu la fame non la conosci. Vero?”
VELTRI: “E’ vero, ma perché mi insiste a chiamarmi figliolo? Non mi sembra che ci conosciamo.”
ASCOLTATORE: “Scusa. Deformazione professionale.”
VELTRI: “Non c’è di che. E allora cosa propone per fare propaganda allo ius soli?”
ASCOLTATORE: “Il contrario del digiuno.”
VELTRI: “Cioè?”
ASCOLTATORE: “Ma benedetto figliolo, qual è il contrario del digiuno? Mangiare, no? Mangiare insieme!”
VELTRI: “Sì, ma…in pratica?”
ASCOLTATORE: “In pratica, si fa come ho fatto io. E’ facilissimo.”
VELTRI: “Perché, come ha fatto lei?”
ASCOLTATORE: “Hai presente quando sono andato a Bologna? Che abbiamo mangiato insieme ai migranti, a San Petronio?”
VELTRI: “Scusi, ma lei chi è?”
ASCOLTATORE: “Te l’ho già detto, mi pare. Francesco da Roma.”
VELTRI: “Lei è il Papa?!”
ASCOLTATORE: “Sì, ma cosa c’entra? E’ l’idea che conta: mangiare insieme.”
VELTRI [dialogo concitato in sottofondo. VELTRI: “Telefona il papa e non mi avvertite?!” REDATTRICE: “Mica ce l’ha detto che era il papa!”] Scusi, Santità, non ho riconosciuto la Sua voce.”
ASCOLTATORE: “Ho un po’di raffreddore. Insomma, capito? Mangiare insieme. Invece di digiunare, chi vuole lo ius soli invita a pranzo i migranti. Tu per esempio, perché non ne inviti a pranzo qualcuno, oggi che è anche domenica?”
VELTRI [pausa]: “Eeee…sì, è una buona idea…devo sentire mia moglie…”
ASCOLTATORE: “Bravo, di’ a tua moglie di aggiungere qualche posto a tavola…un sei o sette, che ne dici?”
VELTRI: “Sì, ehm…non so se abbiamo già qualche impegno, ma…”
ASCOLTATORE: “Bravo, bravo. Però mi raccomando, dille di stare attenta che certi migranti hanno problemi alimentari…tu dove sei nato?”
VELTRI: “A Modena, Santità.”
ASCOLTATORE: “Ecco: purtroppo, niente zampone, niente cotechino…sono buonissimi, ma purtroppo il maiale … è la loro cultura, sai com’è…”
VELTRI: “Eh sì…”
ASCOLTATORE: “Se stai sul vegetariano non sbagli mai. Insomma, cari figlioli, mi avete capito: niente digiuno, macché digiuno! E’ triste digiunare! Mangiate insieme, mangiate in allegria con i nostri fratelli migranti, che a tavola si fa amicizia in fretta. Buon appetito!”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)


Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...



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