mercoledì 19 agosto 2015

Stupidario
Il tamburo di latta di Franco Cardini




I temi collegati alla necessità di respingere i flussi migratorii sembrano ormai il cavallo di battaglia della Coppia Verde[Salvini-Meloni Ndr] e dei suoi seguaci. E verranno intensificati, perché sono demagogicamente ed elettoralisticamente molto promettenti. La limatura dei nostalgici di un nostalgismo fascista che ormai – “nicchie” a parte – non paga più, si sta accorpando attorno a queste nuove parole d’ordine. Se in quegli ambienti vi fossero leaders e collaboratori intellettualmente più solidi e capaci, si potrebbe quasi auspicare un sia pur moderato successo di una posizione che, partendo da un’originaria istanza di arginare il movimento migratorio, riflettesse seriamente sulle sue cause profonde: che non stanno nella “fuga” dalle guerre” o “dalle dittature”, e tanto meno nel complotto jihadista teso a invadere l’Europa, ma nella situazione del continente africano nel quale gli interessi delle lobbies internazionali alleati con i locali governi corrotti hanno prodotto il profitto e lo sfruttamento a vantaggio di pochissimi e il degrado ambientale, la carenza di posti di lavoro, la fame, l’imbarbarimento e la disperazione di intere masse umane che oggi altra prospettiva non hanno se non abbracciare il radicalismo jihadista illudendosi di farsene scudo contro il disastro continentale oppure immigrare in quell’Occidente che da molti decenni è il ricettacolo della ricchezza dei loro paesi, drenata senza rispetto alcuno dei loro diritti. Una Neo-Destra che, partendo dalle istanze di limitazione e di eliminazione dei flussi migratori, si ponesse sul serio il problema politico e sociale di questa infausta dinamica che rischia di travolgerci tutti a vantaggio di pochissimi, sarebbe obiettivamente benemerita. Ma attenzione, perché ormai la classe politica al livello mondiale è divenuta quasi del tutto “comitato d’affari” dei gestori di questa dinamica, che sono strettamente connessi alle élites finanziarie mondiali. E quanti ne traggono giovamento sono poi i medesimi che, da noi, finanziano i movimenti xenofobi e i loro mazzieri. Questa cose, Giorgia Meloni ha l’aria di averle capite: e di trovarcisi a disagio. Forse le hanno capite anche i Nostri Eroi: ed è per questo che loro, invece, ci marciano.

Minima cardiniana 88 -  http://www.francocardini.net/


Non è facile mettere insieme in così poche righe una tale montagna di sciocchezze complottiste  e al tempo stesso autopromuoversi a consigliere del principe…
Cosa dire? Che Franco Cardini è un caso veramente patetico. Ha settantacinque anni, ha scritto alcuni buoni libri di storia medievale, eppure continua a ragionare come un attivista missino di quattordici anni. Ricorda il giovane deforme protagonista del Tamburo di latte, Oskar…  Non vuole crescere. Però, a differenza del nanetto scaturito dalla fantasia storicista di Günter Grass, Oskar-Cardini non ha mai rinunciato   a cattedra, consulenze storiche, incarichi istituzionali e altri benefit  provenienti dal  “sistema”:  da quel  mondo degli adulti,  da lui così disprezzato.       
È mai possibile che uno storico usi termini, privi di qualsiasi valore storiografico, come “comitato d’’affari” ?  Oppure che, nonostante le dure lezioni (qualcuno le chiamava "repliche”) della storia, suggerisca, nascondendosi dietro Papa Francesco,  immaginarie, variopinte e pericolose coalizioni, che non sarebbero dispiaciute a  Hitler e  Mussolini...     
L’Africa invece sta crescendo. E l’islamismo radicale, non l’Occidente, è il nemico. E il povero popolo dei barconi è in fuga da guerre a sfondo religioso. Vuole solo benessere e pace. Proprio come noi nel 1945,  in un' Europa distrutta dalla guerra scatenata dal nazifascismo.     
Certo, un ragazzino di quattordici anni, nato ieri,  queste cose non può capirle. Picchia forte sul  suo tamburo. Magari di lusso. Come quello di Oskar-Cardini.
Carlo Gambescia

                

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