La scomparsa di Angelo Frignani (*)
Il nostro
"Angelino"
di
Carlo Pompei
Angelo
Frignani è stato un buon maestro: avere a LINEA con noi un "anziano
sapiente e saggio" è stata un'esperienza di quelle che non si dimenticano
facilmente e noi non vogliamo dimenticarla: era un onore condividere uno spazio
giornalistico con lui.
La
sua presenza in redazione non era retribuita: il suo fare era, come diceva lui
stesso, "per tenersi in allenamento". In
realtà la sua figura professionale imponeva un comportamento professionale a
tutti, ma ci si divertiva anche. E
forse il segreto di un buon lavoro è proprio questo: amarlo e divertirsi nel
farlo. E lui sapeva come fare.
Ricordo
con nostalgia ed imbarazzo il suo arrivo alle 10,30 di mattina con i caffè da
asporto (a porta' via, si dice a Roma) presi al bar. "Dottor
Frignani - gli dicevo - dovremmo essere noi a portarle il caffè alla scrivania,
non lei a portarlo a noi!". "Se
aspetto voi…" era la sua risposta sempre pronta.
All'inizio
gli davo del lei e lui, da romano acquisito, mise subito i puntini sulle i:
"Chiamami Angelo e dammi del tu, siamo colleghi…" Ancor
più intimidito da tanta semplicità d'animo, non riuscivo a dargli confidenza,
ma fu lui a farlo: "A Carle', o mi chiami Angelo o te ne vai
affanculo…". Capii…
Con
la sua vespa arrivava a portare una ventata di allegria, facendoci intuire
quale fosse l'atmosfera nella Roma degli anni '50, tra Dolce vita e casi di
cronaca nera. Molti
hanno parlato della sua esperienza e delle sue fatiche: da inviato al Vajont
nel 1963 - per il quarantennale della tragedia mi onorò di un suo box di commento
in un mio "speciale" (1) - ; da capocronista e caporedattore
centrale, sempre al Tempo; da Direttore del Giornale d'Italia; da scrittore (2).
Noi,
invece, vogliamo ricordare "Angelino", quello degli aneddoti
tipografici negli anni di piombo (in tutti i sensi), quello della disillusione
sulla politica vecchia e nuova, quello della battuta implacabile sul praticante
che già pensava di aver vinto un Pulitzer per uno stupido "calembour"
(3), quello dei battibecchi con il grafico impaginatore e anche il grande uomo
con le sue piccole debolezze per i dolci.... Solitamente
non si pranzava in redazione, ma, se qualcuno portava qualcosa per festeggiare,
si interrompevano le attività per qualche minuto. In una occasione del genere,
a Pasqua, una fetta di colomba di troppo gli causò un problema e dovette
abbandonare la collaborazione. Una volta ristabilitosi venne più volte a
trovarci e, durante queste visite, ci scherzava su aprendo i cassetti: "se
trovo il mio coccodrillo (4) ve lo strappo…".
Rispettando la sua volontà, non lo abbiamo scritto prima, infatti.
Grazie Angelo, ciao…
Rispettando la sua volontà, non lo abbiamo scritto prima, infatti.
Grazie Angelo, ciao…
Carlo Pompei
(*) https://www.agi.it/cronaca/notizie/giornalisti-morto-angelo-frignani-dal-tempo-alla-direzione-del-giornale-ditalia
2) http://archiviostorico.corriere.it/2003/aprile/09/Wilma_Montesi_secondo_Frignani_co_10_030409115.shtml
3) Calembour: gioco di parole utilizzato per costruire titoli ad effetto.
4) Coccodrillo: articolo pronto per commemorare una persona famosa defunta.
3) Calembour: gioco di parole utilizzato per costruire titoli ad effetto.
4) Coccodrillo: articolo pronto per commemorare una persona famosa defunta.
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