martedì 12 febbraio 2013


La rinuncia di Benedetto XVI: 
un fulmine e cinque tesi


Ringraziamo tutti i commentatori di ieri, compresi i  non pochi lettori che ci hanno contattato in privato. Ovviamente,  il post di ieri, scritto a caldo, non aveva e non ha alcuna pretesa di fornire risposte esaustive. Abbiamo indicato alcune possibili  conseguenze sociologiche del grande rifiuto di Benedetto XVI,  delineando nella  chiusa   un quadro a  tinte forse troppo fosche. Nessuno è perfetto...  Anche se non può non stupire  la successione degli eventi,   come mostra l’inquietante fulmine caduto ieri  pomeriggio sulla cupola della Basilica di  San Pietro a poche ore dalle "dimissioni" del Papa.  Il buon Pareto, ne riderebbe, rimproverandoci un eccesso di  "istinto combinatorio" (associare fantasticamente  fatti  molto diversi e lontani  fra di loro)... 
Perciò gli chiediamo scusa. E in che modo?   Proseguendo  nel nostro lavoro di "positivi"  sociologi della conoscenza. Oggi desideriamo  fornire ai lettori una mappa delle tesi mediatiche sulle ragioni della rinuncia di Benedetto XVI. Non faremo nomi, né entreremo nel merito, saranno poi i lettori a scoprire le reali triangolazioni mediatiche,  dibattendo, se vorranno, sul valore dei contenuti delle diverse intepretazioni. 
Diciamo che le tesi  principali, ridotte all’osso, sono cinque: 1’ apocalittica ( "È la fine! dietro la rinuncia c’è l’Anticristo"); la provvidenzialista ( "Nessuna paura! il Signore vede e provvede"); la dietrologica ( "Siamo alle solite… il Papa si è dimesso per un intrigo vaticano"); la democratico-riformista ( "Evviva! Le dimissioni possono facilitare la democratizzazione della Chiesa"), l’umanistica ("Silenzio e rispetto! Siamo davanti alla dolorosa scelta di un Papa malato, vulnerabile come tutti gli uomini").
La tesi apocalittica dilaga tra antimodernisti e tradizionalisti; la provvidenzialista, o normalizzatrice, tra i cattolici integrati (stampa varia, parrocchie, associazioni)  e  nel milieu  vaticano,  fino a lambire (forse)  il Papa;  la dietrologica è trasversalmente condivisa dalla cosiddetta scuola del sospetto che ha numerosi  adepti a destra e sinistra; la democratico-riformista tra i cattolici movimentisti, la sinistra  liberal, post-marxista  e addirittura atea; l'umanistica tra cattolici liberali,  studiosi e accademici di grande serietà, nonché alcuni snob con la coda di paglia.  
Ogni lettore valuti bene e poi, eventualmente, scelga la propria. E soprattutto - nonostante Pareto -  faccia attenzione ai fulmini

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