giovedì 28 febbraio 2013

I libri della settimana: cosa leggere di e su Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle?




Come documentarsi su Grillo e  8 milioni di baionette, pardon di  voti? Quali libri leggere di e su il comico genovese e il Movimento 5 Stelle?  Grillo, di suo, negli ultimi anni,  ha pubblicato molto.  Vediamo.
Parecchio materiale, abbastanza recente, si può trovare in Tutto il Grillo che conta. Dodici anni di monologhi, polemiche, censure (Feltrinelli 2006): sulle radici "satiriche" - poi spiegheremo -   della sua  visione   politica.  Ma vanno letti anche  A riveder le stelle. Come seppellire i partiti e tirar fuori l'Italia dal pantano (Rizzoli 2010); Tutte le battaglie di Beppe Grillo (Tea 2011), Siamo in guerra. Per una nuova politica (Chiarelettere 2011), scritto con Gianroberto Casaleggio: tre volumi distinti  da una  violentissima  critica   alla  democrazia rappresentativa e liberale;  nonché Il Grillo canta sempre al tramonto. Dialogo sull’Italia e il Movimento 5 Stelle(Chiarelettere 2013), scritto  con Dario Fo e Gianroberto Casaleggio: utilissimo per capire come gli estremi politici alla fin fine si tocchino sempre.
Inoltre, non vanno sottovalutate   per comprendere i bizzarri legami  intellettuali di Grillo le sue  numerose prefazioni,  mai d’occasione, sempre ragionate.  Ecco qualche nome  dei "prefati" : Alfonso Pecoraro Scanio, Marco Travaglio e Peter Gomez, Alex Zanotelli, Maurizio Pallante, Riccardo Petrella. Oliviero Beha, Elio Lanutti. Eugenio Benetazzo, Antonio Di Pietro, Gianluca Ferrara.  Ma non va neppure  trascurato Santi Laici. Storie di uomini e donne che hanno dato la vita per salvare la nostra democrazia (Rizzoli 2011), un volume di oltre 600 pagine, dove Grillo, trasforma - e sia detto con il massimo rispetto per  le vittime ricordate  -   il complottismo in  religione politica bisognosa, per l'appunto,  di  santi.   Infine, di Gianroberto Casaleggio, il capelluto alter ego,  si veda Web ergo sum, (Sperling & Kupfer  2004), un miscuglio  di  rimembranze new age e di concreto senso degli affari.
In Grillo l’approccio satirico, come sguardo caustico  sul mondo,  si è trasformato in profetico  strumento politico, culminando nella sistematica ridicolizzazione dell’avversario. Da ultimo,  si pensi al "Vaffa" di ieri a Bersani. Una demoliziome  che  però  non  può far bene alla democrazia perché squalifica  agli occhi dei cittadini l' intera classe politica dalla A alla  Zeta.   Parliamo di cittadini,  come gli  italiani,  già zoppicanti sui fondamentali della democrazia rappresentativa e liberale. Sotto questo profilo si veda il notevole libro di Giuliano Santoro, Un grillo qualunque. Il movimento 5 stelle e il populismo digitale nella crisi dei partiti italiani(Castelvecchi 2012), nonché  sui limiti della democrazia diretta (non solo via web), incensata dai "fidelizzatissimi" grillini:  Federico Mello, Il lato oscuro delle stelle. La dittatura digitale di Grillo e Casaleggio. Testimonianze, documenti e retroscena inediti( Imprimatur Editore 2013). Notevole, anche il ritratto filosofico, più movimentista,  di Edoardo  Greblo, La filosofia di Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle (Mimesis 2012). Che tuttavia propro perché "filosofico", sembra sottovalutare  i possibili  effetti sociologici della routine istituzionale, post-elezioni, sul movimento  grillino e in particolare sull'importante sedimento  politico  dei  gruppi parlamentari.
Lo studio, per ora  più completo,   anche  sotto il profilo  metodologico,  è  quello di   Piergiorgio Corbetta ed  Elisabetta Gualmini ( a cura di),  Il partito di Grillo (il Mulino 2013). Un  libro fresco di stampa  dove  sono sollevati alcuni  fondamentali interrogativi di scienza politica  sulla natura democratica del movimento, sulla reale preparazione dei suoi giovani  candidati e sulle capacità di Grillo di evitare derive populiste e, più in  generale, sulle reali  possibilità del web di sostituirsi alla politica tradizionale.  Quanto all’elettorato, nel libro  si ritiene profeticamente (perché  scritto prima delle ultime lezioni)  che «il profilo dell’elettore del M5S [stia diventando] sempre più prossimo a quello dell’elettorato generale».  Tesi  comprovata  dagli  otto milioni di voti  incamerati dal M5S  domenica e lunedì. Elettori  "medi"  che però chiederanno fatti e non chiacchiere. Di qui, possibili contraddizioni, semplificando, tra il "dire" e il "fare". 
Infine, per farsi rapidamente  un'idea   delle   critiche, spesso fondate, rivolte agli aspetti economici del programma di Grillo (scaricabile qui:http://www.boorp.com/libri_gratis_pdf/libro_Programma_Movimento_5_Stelle_in_pdf_gratis.php ), rinviamo ai seguenti siti:http://www.linkiesta.it/blogs/apologia-di-socrate/la-strada-di-grillo-che-porta-all-inferno  ( liberisti); http://keynesblog.com/2013/02/07/la-grillonomics-analisi-del-programma-economico-del-movimento-5-stelle/  (keynesiani). In buona sostanza, i liberisti rimproverano a Grillo la deriva statalista,  mentre i keynesiani  la scarsa  attenzione allo sviluppo economico.

Concludendo, Grillo, come si legge nell’ottimo libro curato da Corbetta e Gualmini, ha trasformato l’indignazione morale in politica, puntando, ci permettiamo di aggiungere,  su una visione satirica dell’avversario  ai limiti della paranoia.  Cosicché   i suoi candidati  e i suoi   elettori  sembrano  non essere più  capaci di  distinguere  tra realtà "satirizzata" e  realtà vera.  Tutto  ciò può bastare per fare politica? E soprattutto dove ci condurrà?   

Carlo Gambescia 

Nessun commento:

Posta un commento