martedì 5 aprile 2011

La proposta della Lega
 “Eserciti regionali”? Ma mi faccia il piacere... 





Folklore? Sì, ma non solo. Di che cosa parliamo? Della proposta di legge della Lega di istituire eserciti regionali, sul modello della Guardia nazionale americana: truppe che siano pronte a intervenire in caso di calamità naturali, di gravi attentati, di incidenti alle infrastrutture o ai siti produttivi e per mantenere l'ordine pubblico… E chi li autorizzerebbe a intervenire? Il Consiglio dei ministri o i Governatori regionali. La proposta prevede anche che le milizie siano composte da cittadini italiani volontari cessati dal servizio senza demerito con età inferiore ai 40 anni. (per ulteriori informazioni si veda qui: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/04/04/visualizza_new.html_1526827848.html ) .
 L’idea di “Guardia nazionale” viene da lontano: rinvia alle rivoluzioni borghesi e indipendentiste del Sette-Ottocento, a partire da quella americana. Il punto è che essa si fonda, fin dalle origini, sul principio della contrapposizione tra l’esercito regolare (occupante o del Re) e l’esercito del popolo (repubblicano e indipendentista). Insomma, storicamente, l'idea di "Guardia nazionale" racchiude e riproduce un forte elemento dualistico. 
Dal punto di vista sociologico, il dualismo, che implica contrasto tra poteri comunque concorrenti, rinvia nella migliore delle ipotesi alla necessità di trovare un equilibrio, sia attraverso l’introduzione di regole, sia di fatto, mediante l’evoluzione degli usi nell’attuazione stessa delle regole. E qui si pensi al forte contrappeso, come negli Usa dove esiste la "Guardia nazionale", di una religione civile e patriottica condivisa da tutti.
 Insomma, il dualismo non è mai facile da gestire. E poi, comunque sia, perché complicarsi la vita, introducendo un elemento dualistico, e per giunta regionale, in un’Italia già a rischio di secessione? 

Carlo Gambescia

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