lunedì 1 marzo 2010

Radicalismi
Sfascisti viola





C’erano una volta i fascisti, in nero, che usavano prima spaccare le zucche e poi ragionare. Dopo sono venuti i "Bella ciao", in rosso acceso, con la stessa voglia di sfasciare teste… ma fasciste.
Ora ci sono i “viola”, che per il momento non rompono teste. Per ora… Ovviamente, a Berlusconi rompono altre cose. Ma, secondo dicerie di Palazzo, sembra le abbia enormi…
Comunque sia, sabato le camicie viola sono tornate a "marciare" per le vie di Roma. Programma politico: C'est très facile. Lo capirebbe pure Ilary Blasi: mettere in prigione il Cavaliere. Perché - si grida - siamo tutti uguali davanti alla legge.
Giusto. Ma con le intercettazioni illecitamente pubblicate a singhiozzo come la mettiamo? Anche quello è un contributo all’uguaglianza giuridica? Mica tanto. Perché in prima pagina finiscono solo quelli del centrodestra. Dice: ma loro sono più disonesti. Sarà. Tuttavia, quando tocca a uno dell’opposizione, i descamisados violacei del giustizialismo quattro salti in padella non si fermano all’edicola…
Si sentono perfetti, anzi “perfettisti”. E come gli anabattisti di Munzer esaltano l’ iconoclastia. Ma a senso unico: contro Berlusconi.
Sentite qui che dice il quadrumviro Gianfranco Mascia, ( gli altri tre sono De Magistris, Genchi e Bocca, che fascista è stato sul serio…): “Abbiamo distribuito ‘patenti viola’ ai deputati che hanno votato contro il legittimo impedimento e ‘fogli rosa’ ai senatori che hanno garantito il loro no al provvedimento che sarà a palazzo Madama nei prossimi giorni… Ieri, la ‘patente viola’ è stata consegnata anche a Massimo D’Alema e Beppe Fioroni… Stiano attenti però perché siamo pronti a ritirargliela se voteranno una qualunque delle leggi ad personam”.
D’ istinto - perché poi intolleranza richiama intolleranza… - uno si chiederebbe, ma chi c… è questo che pretende di rilasciare le patenti a chi viene democraticamente eletto? Chi ha nominato Mascia censore nazionale unico?
E invece bisogna ragionare. Il “popolo viola”, in fondo, ha le sue ragioni: il malcostume esiste e il Cavaliere non è un santo. Quindi, come altri movimenti di pura protesta recepisce, almeno in parte, un malessere diffuso, soprattutto fra i giovani.
Però il famoso governo degli onesti, punto uno del diciannovismo violaceo, non ha valore politico. Ma al massimo prepolitico: l’onestà è una precondizione, fin troppo scontata della politica. Ma non è politica: nel senso di puntare su riforme sociali concrete. Frutto di decisioni ma anche di contrasti costruttivi. E non di bombardamenti giudiziari a tappeto. E magari di parte.
Il giustizialismo, così come è inteso dai quadrumviri violacei, condanna a morte la politica. E porta allo sfascismo. Perché basato - fatemi parlare difficile - sul Fiat justitia et pereat mundus: “Sia fatta giustizia, e perisca il mondo”.
Mentre in realtà, come correggeva giustamente il vecchio Hegel: “sia fatta giustizia, affinché non perisca il mondo”… Anche Berlusconi approverebbe. Ghedini pure. Il che, francamente, ci preoccupa. 

Carlo Gambescia

Nessun commento:

Posta un commento