martedì 23 marzo 2010

Stati Uniti e Francia 
Una lezione 
per la sinistra italiana


.
Non piace neppure a noi il tono celebrativo nei riguardi della riforma sanitaria introdotta da Obama. Come non apprezziamo il presentare la vittoria della sinistra francese come esclusivo trionfo del buon gusto politico contro la volgarità di Sarkozy.
Però, detto questo, non si può non prendere atto della natura innovativa della riforma Obama. E soprattutto in un paese dove chiunque non abbia successo o un buon lavoro, viene da sempre giudicato un fallito, degno solo di andare alla deriva. Questa è l'America.
Come, per contro, non si può disconoscere la sincera e giustificata antipatia di molti francesi, non solo di sinistra, per la trivialità del “presidente bling bling”… Antipatia, che però è solo una parte della storia.


In realtà, negli Stati Uniti e in Francia, la sinistra ha vinto, perché ha creduto nella prevalenza dell' interesse pubblico su quello privato. E sul punto è rimasta unita. Non come in Italia, dove larga parte della sinistra continua tuttora a rimpiangere di non aver creduto, a suo tempo, nella purezza degli “spiriti animali” del mercato. E quindi a dividersi.
Ovviamente, poi ogni realtà, ha caratteristiche proprie. Negli Stati Uniti, la riforma verrà concretamente gestita dalle assicurazioni private. Inoltre Obama ha dovuto fare alcune concessioni. In Francia, all’importante risultato amministrativo di domenica, dovrà invece seguire un accordo politico nazionale, fondato sulla difesa integrale dei diritti sociali, sindacali e dell’ambiente.
Perciò la lezione da trarre non può non essere questa: mercato sì, ma non senza limiti. Soprattutto, ripetiamo, nell’ambito del welfare, del lavoro, dell’ambiente e dei beni pubblici. Si pensi solo alla questione dell’acqua: bene pubblico (oggi è di moda dire, “comune”…) per eccellenza.
Su questi temi, nessuna corsa al centro, nessuna concessione. Se la sinistra, vuole vincere anche in Italia, a partire da domenica, non dovrà transigere.
Bresso e Bonino sono d’accordo? 

Nessun commento:

Posta un commento