venerdì 25 aprile 2008


Ora,  sono bulli vostri...


La nostra è una società strana. Se si viene rapinati il primo consiglio che si riceve, dagli stessi poliziotti, è quello di recarsi dallo psicologo per superare meglio lo shock… Due pillole, una decina di sedute, e di nuovo in pista fino alla prossima rapina.
Per metterla sul semicolto, oggi si tende, a “terapizzare” tutti. A questo proposito, ora ne hanno inventata un’altra, quella del bullismo psicologico: dice che a scuola gli studenti più forti se la prendono coi più deboli, li picchiano, li fotografano col telefonino mentre sono in lacrime, e mandano le immagini su internet, per la gioia di altri deficienti e teppisti...
Ecco la parola giusta sarebbe “teppista”. Ma è politicamente scorretta: puzza di riformatorio, e soprattutto inchioda il reo alle sue responsabilità. Mentre il “bullo” è altra cosa. Fa pensare al Tony Manero della “Febbre del Sabato Sera”: il prototipo del bambolotto molleggiato e brillantinato, senza ideali se non quello di divertirsi, sballandosi in pista. Un “bullo” che, ovviamente, può essere sempre recuperato.
Comunque sia, il fenomeno è di gran moda. Purtroppo. E certa psico-pedagogia da quattro soldi ha trasformato la lotta al bullismo in cavallo di battaglia. Sui giornali si dedicano ai giovani bulli paginoni dai toni schifati. E magari li si vuole curare a suon di musica: Tony Manero ringrazia. E soprattutto si pretende di insegnare a genitori alle prese col problema della sopravvivenza economica, come comportarsi.
Roba da Manuale di Nonna Papera ad uso di genitori politicamente corretti: se vostro figlio ha un calo di rendimento scolastico e riceve telefonate che lo rendono nervoso è sicuramente vittima del bullismo… E se invece avesse solo litigato con la fidanzatina? Mah… Se il bullo è vostro figlio fategli scrivere una lettera di scuse, pontificano gli psicologi di cui sopra. E poi se non ci si può fidare di come si comporta fuori casa, bisognerà esercitare un controllo maggiore: bella scoperta… Spesso si legge pure che il "giovane" deve accettare l’idea che gli altri possano comportarsi in modo ingiusto e che bisogna prenderne atto. Insomma, la società fa schifo, e voi zitti e mosca… Come dire: non trasformatevi in giustizieri della notte. Non sia mai…
Si dirà, ecco la solita melassa buonista. Tuttavia, spesso si legge che i bulli sono ragazzi come gli altri e che alla base dei loro comportamenti c’è rabbia, mancanza di punti di riferimento autorevoli. Sacrosanto. Ma chi ha demolito negli ultimi quarant’anni ogni principio di autorità? Gli stessi che oggi pretendono di curare il bulletto con pasticchette e buoni consigli (si fa per dire) ai genitori. E magari tanta musica.
Troppo comodo.  Ora,  sono bulli vostri…. E purtroppo, pure, nostri.

Carlo Gambescia 

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