venerdì 18 aprile 2008

Elezioni comunali 
Perché l'amministratore di questo blog, probabilmente, voterà Alemanno (*)



Come i lettori già sanno alle politiche non abbiamo votato. Ma probabilmente chi scrive, dal momento che vive a Roma, andrà a votare in occasione del prossimo ballottaggio tra Alemanno e Rutelli, scegliendo il candidato del centrodestra. Per quale motivo? Presto detto. Per un principio di laicità della politica e della democrazia. E non a causa di simpatie programmatiche e ideologiche per la destra. Altrimenti avremmo votato questo schieramento anche alle politiche.
La nostra decisione di votare è giunta ieri, all’improvviso. Appena appreso, come ha titolato Repubblica, “lo stop” di Riccardo Pacifici, neo presidente della comunità ebraica romana, a un’ “alleanza” tra Alemanno e Storace, data pressoché scontata, in vista del difficile ballottaggio, da quasi tutti gli osservatori.
Ora noi non mettiamo in discussione i contenuti delle critiche di Pacifici alla destra di Storace. Qualche sospetto lo nutriamo anche noi. Ma, nell’incertezza, invochiamo un principio di laicità e libertà cognitiva, nel senso più ampio possibile: da ogni considerazione ideologica.
Ci spieghiamo meglio: se “La Destra” fosse un partito nazi-fascista dovrebbe essere immediatamente sciolto e i suoi membri perseguiti. Se fosse…. Perché parliamo di violazioni che devono essere prima accertate, e poi eventualmente perseguite, in base alle leggi vigenti, dall' autorità giudiziaria. Il che ancora non è avvenuto. Dal momento che la partecipazione della Destra alle elezioni politiche e amministrative, indica che questo partito può essere liberamente votato da tutti i cittadini. E soprattutto che non gli può essere negato o limitato il diritto all’apparentamento con altre forze politiche.
Comprendiamo bene, come qualsiasi richiamo al nazi-fascismo, per le terribili ragioni storiche che tutti noi condividiamo, possa turbare, e giustamente, la comunità ebraica romana. Ma certe accuse vanno rappresentate in un’aula giudiziaria. E non "ideologicamente" sulle pagine di Repubblica e di altri giornali. Soprattutto perché ogni appello pubblico a principi extragiuridici, e dunque "ideologici" benché nobili come in questo caso, rischia di non essere compreso dalla stragrande maggioranza dei cittadini romani, se non addirittura maliziosamente interpretato, visto che giunge ad appena dieci giorni dal ballottaggio. Ma rischia anche - ecco il punto che più ci interessa - di influire sul libero esercizio del voto, che è uno dei valori fondamentali di ogni autentica democrazia laica.
Per queste ragioni di principio, domenica 27 aprile, andremo alle urne per votare Gianni Alemanno. Sempre che nel frattempo, anche il candidato del centrodestra, dimostrando noncuranza verso la democrazia, non decida di adeguarsi “allo stop” di Pacifici. In tal caso rimarremmo a casa. E ciò spiega quel “probabilmente” da noi usato nel titolo del post.

Carlo Gambescia 

(*) Sabato 19 aprile. Aggiornamento del post.

L'amministratore del blog prende atto dell'allineamento di Alemanno e, conseguentemente, il 27 aprile non si recherà a votare. (C.G.) 

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