lunedì 16 settembre 2013




Cara donna Mestizia,
Fiorenzo Pizzi-Stragi, ex membro del Consiglio direttivo della BCE, scrive in un suo recente libro che nel 2011, il cav. Bernasconi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri,  fu deposto senza voto di sfiducia parlamentare perché in colloqui privati con i capi di governo francese e tedesco aveva ventilato l’uscita dell’Italia dall’euro. Ma, scusi, e le istituzioni dello Stato? La democrazia rappresentativa? Il popolo sovrano? L’interesse nazionale? L’Italia? Che fine hanno fatto?
Italo Fono

Caro Italo Fono,
fonti anonime, non so quanto attendibili, sostengono che dopo un colloquio privato con il cav. Bernasconi, l’Italia, in apparente stato confusionale, abbia abbandonato il domicilio abituale e non abbia più dato notizia di sé ai suoi congiunti. Come Lei sa, le Forze dell’Ordine, oberate di impegni e sotto organico per i noti tagli al finanziamento, non si impegnano a fondo nelle ricerche delle persone scomparse, a meno che non si tratti di minori: e nel 2011, l’Italia aveva appena compiuto centocinquant’anni.

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Cara donna Mestizia,
la Ministra Mozzarella ha varato norme che eliminano il voto conseguito all’esame di maturità dal calcolo del punteggio finale necessario a superare i test di ingresso all’Università. A me risulterebbe che con l’articolo 33, la Costituzione italiana prevede espressamente che il diploma di maturità si consegue attraverso un esame di Stato, superato il quale ci si può iscrivere alle Università, e candidare ad accedere alle professioni. Ecco il testo rilevante: “…E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.” Non mi risulta, invece, che i test di ingresso all’Università abbiano rilievo costituzionale. Ora, la Ministra Mozzarella è una nota scienziata, e il suo gabinetto ministeriale certamente annovera fior di giuristi. Possibile che, proprio al Ministero per l’Istruzione, la Ricerca e l’Università, nessuno si sia accorto di violare un dettato costituzionale?
Prof.  Caviglione

Caro Prof. Caviglione,
mi meraviglio di Lei. Come Lei stesso ci ricorda, la Ministra Mozzarella è una scienziata. Gli scienziati devono poter sperimentare liberamente, senza lasciarsi intimorire dal principio di autorità. Se tutti ragionassimo a modo Suo, saremmo ancora all’ipse dixit!

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 Cara donna Mestizia,
cinque minuti fa mi ha telefonato Sua Santità il Papa e mi ha detto: “Butta la pasta che arrivo!” Oddio, che emozione! E adesso cosa faccio?! Mi consigli Lei!
Sig.ra Pina

Cara Sig.ra Pina,
con due spaghettini ajo e ojo, la casalinga è infallibile come il Suo Ospite d’eccezione. Buon appetito!

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Dear Ms. Mestizia,
ho notato che nella Sua rubrica, che seguo attentamente benché, purtroppo, in traduzione inglese, Lei riesce a sostenere posizioni diametralmente opposte e inconciliabili senza mostrare il minimo segno di imbarazzo, incertezza, esitazione. E’ un’abilità che mi farebbe assai comodo nel mio lavoro, specie in questi giorni. Mi svela il Suo segreto? Saprei ricompensarLa adeguatamente.
O. Bama

Dear Mr. O. Bama,
glielo svelo volentieri e gratis, ma temo che non Le sia di nessuna utilità: sono donna, e sono italiana.


Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...

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