mercoledì 11 settembre 2013


Papa Bergoglio,  Eugenio Scalfari 
e la destra priva di curiosità







Oggi su  “Repubblica”  è apparsa la risposta di Papa Bergoglio a due lettere di Eugenio Scalfari - sintetizzando -   sul rapporti  fra  credenti e non credenti. ( http://www.repubblica.it/cultura/2013/09/11/news/sintesi_lettera_bergoglio-66283390/?ref=HREA-1 ) .
Il Papa ribadisce la necessità del dialogo  e  al tempo stesso il fatto che Dio, non è una proiezione spirituale (o peggio psicologica dell’uomo), ma una realtà che preesiste agli esseri umani, che quand’anche “venisse a finire la vita dell'uomo sulla terra, l'uomo non terminerà di esistere e, in un modo che non sappiamo, anche l'universo creato con lui”: idea  che dal punto di vista cristiano  non fa una grinza. 
Non sappiamo cosa risponderà  Scalfari.  Ma  è facilmente  intuibile che per  un non credente al centro dell'universo vi  sia  invece  la coscienza individuale. Centralità, anche sociale,  e proprio per tale motivo, condannata a  svanire con la scomparsa degli esseri umani. Quindi  nessuna Resurrezione, nessun Giudizio, eccetera eccetera. 
Ora,  al di là dei pur interessanti  contenuti teologici dello scambio epistolare,  quel che colpisce (ma fino a un certo punto, come spiegheremo)  è  il silenzio della destra giornalistica.  Magari prontissima a inseguire  con “Libero” il gossip vaticano,    oppure a fare stupida  ironia  -  sul  “ Giornale”  -  a  proposito  del   Papa al cellulare.  O peggio ancora -  si pensi  al presuntuoso  “Foglio” di Giuliano Ferrara -   insegnare al Papa come deve fare il Papa.  
A destra,   purtroppo, si guarda alla religione come puro e semplice strumento di controllo sociale: fattore, indubbiamente importante, sociologico, se si vuole politico,  ma non teologico. Insomma, a destra manca quella curiosità intellettuale e capacità di dialogo,  tipica invece dell’intelligenza di sinistra:  curiosità, che viene bollata e liquidata  come puro e semplice opportunismo.   Il che può anche essere vero. Ma non  spiega  perché la Chiesa da decenni -  e non solo in Italia -  continui per un verso a  dialogare con la  sinistra e per l'altro a ignorare o criticare  la destra. 
Dire che è tutta colpa del  Concilio Vaticano II e delle insinuanti arti seduttive possedute da comunisti e postcomunisti  è  semplicistico.  Evidentemente sotto  c’è qualcosa di più:  ciò  che  amiamo  chiamare il fattore curiosità.  Che etimologicamente -   è bene ricordarlo -  proviene dal latino  curiosum,   colui  “che ha cura di qualcosa”…  Nel caso specifico di tutto ciò che  avviene nella  Chiesa.  
Carlo Gambescia


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