martedì 8 settembre 2020

Libera(le) interpretazione

di Carlo Pompei





“Ogni periodo storico ha esigenze diverse, altari e polveri sono fisiologici” risposi (fresco di “5 maggio”) sedicenne, alla professoressa di storia che mi interrogò sulle ragioni del successo dell’espansionismo dell’Impero Romano e sui perché della caduta del medesimo secoli dopo – destandole meraviglia (mi considerava un deficiente soltanto perché parlavo poco e ascoltavo molto). Era comunista dichiarata, Berlinguer era vivo, il PCI esisteva e prendeva ancora rubli dall’Unione Sovietica.
Non lo nascondeva, anzi – tipico – predicava l’uguaglianza, ma discriminava un ragazzino che avesse disegnato un fascio littorio sul diario additandolo come pericoloso nemico del popolo oppresso, mentre lei era libera di circolare con “tolfa” con falce e martello incisi a fuoco e Manifesto sotto braccio. Dieci anni dopo, circa, la promulgazione della legge Mancino a firma Scalfaro e a rinforzo della “Scelba” deve averle provocato l’ultimo orgasmo (...)     

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