sabato 30 giugno 2018

Fasti e nefasti della destra post-fascista
No,  ora ci si mette pure Luigi Iannone…




Stimo  Luigi Iannone al punto di citarlo in un mio volume (1) come esempio di intellettuale di destra, capace di riflessione, studio,  e soprattutto in grado  di evitare quei luoghi comuni della destra postfascista , che,  in realtà, tanto postfascista non sembra essere…   
Però, però però… In un  pezzo apparso sui  blog del “Giornale”,  Iannone,  riprende un'idea  di Vittorio Sgarbi, un tempo  erotomane,  qualunquista rapsodico, storico dell'arte d’ingegno.  A quale "pensata" Iannone si riallaccia?  Diciamo a  qualcosa di non proprio originale:   far ospitare i Rom a casa (o nei pressi)  dei ricchi e famosi.  Gli stessi personaggi,  insomma, che  tuonano, un giorno sì l’altro pure, contro Salvini, contro i razzisti, eccetera, eccetera. Il tono dell’articolo però è sarcastico, schernisce e umilia. Non solo la cosiddetta sinistra al caviale (2).  
Certo, so benissimo, scrivevo corsivi  sulla prima  del "Secolo d'Italia", che  i giornalisti  tendono sempre ad attagliare la penna al contesto  (e sede) di pubblicazione,  per ragioni di cortesia, convenienza, eccetera. Chiamala se vuoi, autocensura.  Non faccio la morale a nessuno. C'è però un limite a tutto.  Io non gradivo suonare il piffero per Gianfranco Fini, così me ne andai (3).  
Ora, si possono scrivere libri, non sempre condivisibili, ma comunque densi (dietro i quali ci sono molti altri libri letti e studiati)   come per l’appunto  fa Iannone,  e poi  uscirsene con tirate del genere? Per me è un mistero. Qualcosa però che mi addolora, sconcerta, inquieta.  
Perché -  penso -  se uno come  Iannone,  che studia, se ne esce con pericolose  scempiaggini di tal fatta, gli altri intellettuali postfascisti (per così dire), che non sono degni  neppure di attraversargli la strada,   non potranno  non andare a ruota libera.  E in  effetti,  basta farsi un giro  tra i Social,  per mettersi le mani nei capelli: sono "ricicciati" (pardon)  tutti, ma proprio tutti,  al canto delle sirene salvinian-stellate. E quel che infastidisce è l'aggressività, per ora verbale,  e il tono saccente di quelli che rivendicano il copyright, anche apertamente,  della "tentazione fascista".      
Iannone ha in uscita un volume, da lui curato, su Nolte (Solfanelli). In passato addirittura, egli intervistò - mostrando grande cultura, quindi non sfigurando, anzi… -  il grande storico tedesco. Perciò,  si tratta  sicuramente  di lavoro pregevole.  Lo dico, di stima: leggetelo.
Però mi chiedo,  e chiedo a Iannone:  Nolte,  in  quello che resta il suo capolavoro,  non  mette in guardia dall’usare -   siamo negli anni che precedono l’avvento di Hitler -  il crudo linguaggio da “guerra civile”?  
Ma lasciamo la parola  a Nolte.

“ La guerra civile, per quanto limitata, non si svolgeva solo negli scontri sulle strade, ma si esprimeva anche e specialmente in saggi teorici, in opuscoli polemici e in bellicosi articoli di giornale. Come guerra civile intellettuale essa non cominciò con il governo Brüning, ma si accese piuttosto fin dagli inizi della repubblica, lontano dai normali contrasti fra i  partito che reggevano lo stato, come reciproca negazione del diritto all’esistenza fra comunisti e anticomunisti militanti” (4).  

E di esempi,  di un   linguaggio, da  “guerra civile” virtuale,  sarcastico,  crudo, che rischia di spalancare le porte alla violenza vera,  fisica,   Nolte  ne offre in abbondanza.  E proprio nei termini di una escalation, per così dire, dalle parole ai fatti,   processo che, ovviamente, riguardava, con pari responsabilità, i comunisti e gli anticomunisti. I due estremi, nemici dell'ordine liberale weimariano.
Ora, ripeto,  come  è possibile, che un intellettuale, colto e civile,  come Iannone, che, tra l’altro, dovrebbe conoscere il libro di Nolte a memoria, sposi una causa del genere?      

Carlo Gambescia  

(1) Carlo Gambescia, Passeggiata tra le rovine. Sociologia della decadenza, Edizioni Il Foglio, Piombino (LI) 2016, p. 151.
(3)Carlo Gambescia (con Nicola Vacca) , A destra per caso. Conversazioni su un viaggio, Ediziono Il Foglio, Piombino (LI) 2010 .
(4) Ernst  Nolte, Nazionalsocialismo e bolscevismo. La Guerra civile europea 1917-1945, Bur, Milano 1996, p. 143.