venerdì 15 giugno 2012

Le radici di un movimento 
Anarchici per caso?


Quali sono le radici sociologiche della “rabbia anarchica"  (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/06/14/Terrorismo-rete-rabbia-anarchica-finita-_7038599.html  )?  Piccola premessa:  nella moderna società industriale  pensiero e agire  rivoluzionario,  fenomeni che ne hanno accompagnato lo sviluppo,   si sono mossi  lungo    tre percorsi ideologici ( anarchismo, socialismo, marxismo), seguendo  tre   formule organizzative (rete terroristica, parlamentarizzazione,  professionismo rivoluzionario).
Sul piano sociologico, l’ anarchismo si è  sviluppato   arrampicandosi rabbiosamente  sulla   roccia del  terrorismo, il socialismo   perseguendo, non senza dubbi,   la  faticosa  strada    della  parlamentarizzazione,  il marxismo  intrecciando e scambiando, più o meno astutamente  i    sentieri   del terrorismo, della parlamentarizzazione e del professionismo rivoluzionario.  Di riflesso,    lo sviluppo dell’ anarchismo, del socialismo e del marxismo, quali attori collettivi,  ha seguito strade differenti, spesso conflittuali,   a causa degli opposti  giudizi “soggettivi”, o politici, sulla “forma partito” ( oltre che, ovviamente, sulla esistenza stessa della "forma stato") :  osteggiata dagli anarchici, accettata da socialisti e marxisti, a loro volta, però fortemente  divisi   sul  significato  da  attribuire  alla parlamentarizzazione: fine (socialdemocratici) o mezzo (comunisti)?  Cosicché  sul piano storico “oggettivo” si è  registrato un movimento pendolare: per tutto  o buona parte dell’Ottocento  il movimento anarchico  è cresciuto  a causa dell’assenza di partiti organizzati a sinistra,  regredendo, e di molto,   nel Novecento  grazie allo  sviluppo parlamentare  dei grandi partiti socialdemocratici e comunisti.
A grandi linee, si può asserire che per quel che concerne l’Occidente, e in particolare l’Europa liberale, la parlamentarizzazione dei partiti  socialisti e comunisti   ha finora  influito sullo sviluppo dei movimenti anarchici: quanto più è  cresciuto il consenso politico-elettorale verso la sinistra parlamentare e riformista, tanto più è diminuito il consenso verso la sinistra  extraparlamentare e radicale, nonché,  in particolare,  nei riguardi del  terrorismo anarchico.
Si tratta di un meccanismo sociologico molto semplice. Perciò l' attuale  “rabbia anarchica”, oltre che dipendere come abbiamo visto  da una scelta organizzativa iniziale,  pare essere  “sociologicamente” figlia di una sinistra  incapace di intercettare e parlamentarizzare il malessere sociale. Insomma,  il  pendolo sembra  ritornare   in  direzione dell' anarchismo. E anche se  può essere  presto per dare giudizi  definitivi,  un fatto resta  più che  sicuro:  la pura repressione  rischia di non essere  assolutamente  sufficiente.

Certo, con una spesa sociale ridotta all’osso, non è facile trovare risposte  sul “come” intercettare una “rabbia sociale"   che potrebbe diffondersi. Tuttavia è bene rendersi conto di certi  "pendolarismi"  sociologici e dei pericoli, qualora essi vengano ignorati, in cui può incorrere la nostra democrazia. 

Carlo Gambescia

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