mercoledì 15 novembre 2017

Pil, il dato tendenziale, pari al +1,8%, risulta il più alto dal secondo trimestre del 2011, ovvero da oltre sei anni
Per fortuna che l’Italia va




Finalmente una bella notizia. Secondo l’Istat,  il Pil  italiano risulta, tendenzialmente, il più alto dal 2011. E i partiti che fanno? Soprattutto quelli di opposizione?  Criticano.  Naturalmente, per un verso fanno il loro mestiere, per l’altro, però,  non capiscono, in particolare il centrodestra, che si dichiara liberale, che l’Italia va avanti,  nonostante, una specie di guerra civile permanente, dove tutti - gli uni contro gli altri -  hanno qualcosa da recriminare o reclamare in nome del "popolo sovrano". 
Per una forza (quasi) misteriosa che si chiama libero mercato,  gli istinti animali  del  capitalismo italiano tornano a  rispondere:  dagli acciai speciali al lusso, dalla ristorazione al turismo e viaggi. Tradotto: la globalizzazione chiama, l’Italia risponde, taratatà... Si guardino i dati del commercio estero, rafforzati, nessuno lo nega,  dalla  ripresa della domanda interna.
In questo quadro positivo, la “Letterina” Ue, non va respinta in nome del nazionalismo economico, bensì recepita come un intelligente  monito.  Di che tipo?   Presto detto: quello di  non causare il raffreddamento della ripresa economica, puntando sulla spesa pubblica, per accontentare statali e sindacato:  la base elettorale del Pd, che però fa gola al  centrodestra e al movimento  pentastellato.
Ovviamente, poiché siamo in fase pre-elettorale, la spesa pubblica sembra necessariamente destinata ad aumentare, per poi però ridursi, altrettanto inevitabilmente, subito dopo le elezioni, come del  resto attestano gli studi sul ciclo elettorale. Pertanto, i  "caporioni"  della  Ue dovrebbero provare,  a loro volta,  di possedere  il buon senso di capire che sotto elezioni,  a meno  che non si vogliano far vincere i populisti, qualche strappo  alla spesa pubblica va tollerato. Salvo poi "rientrare". E doverosamente, Ue o non Ue.
Certo, l’Italia, a differenza di altri  paesi europei, ha tradizioni di finanza allegra. La vecchia Democrazia Cristiana era maestra negli  elargimenti pubblici a scopo elettorale. Come oggi  fa il centrodestra, Ma anche il Partito Democratico, in qualche misura, prosegue sul solco tracciato all'epoca dal Partito Comunista  e difeso con la spada  dal Partito Socialista. Quale? Dell’accontentare i propri elettori con  regalini elettorali: uno scatto per questi, una riduzione per quelli, e così via... 
Resta però il fatto che l’Italia, nonostante tutto,  andava,  va, e andrà, taratatà...
Il segreto come accennato è nell’internazionalizzazione dei mercati, che in ultima istanza, dopo il 1945, ha  permesso  allo Stivale di agganciarsi, ogni volta,  al trend positivo dell’economia mondiale. Certo, vale anche la regola contraria: del contraccolpo negativo.
Se però i cinesi hanno capito che il rischio di  mercato è  bello,  non si capisce perché, solo in Italia, ogni volta, al minimo accenno di crisi di economica, si ritiri fuori Marx e compagnia (funebre) cantante.  Sicché,  l' altro dato importante, anzi fondamentale,  di cui i piagnoni  non fanno cenno, è rappresentato  dalla ripresa, non da oggi, dell'economia  mondiale.  Un fatto, che  spiega la ripartenza, per rimbalzo, dell’economia  aperta italiana. Naturalmente, ci si può sempre chiudere in casa, buttare la chiave e marciare tutto il giorno. A stomaco vuoto. Di regola, il digiuno aiuta la mistica: dalla religiosa alla nazionalista...
Concludendo, per parafrasare il grande Marinetti, " Avanti autocarri!".  Insomma,  ottimismo. Perché farsi male da soli? 

Carlo Gambescia