venerdì 28 febbraio 2014

Quando smetteranno i magistrati di rilasciare dichiarazioni alla stampa?
Non è mai troppo tardi





Quando smetteranno i giudici di rilasciare dichiarazioni alla stampa?  Magari,  per lavorare e basta. O comunque, se già molto impegnati,  per  lavorare duro e  in silenzio.  Perché non se ne può veramente più.  
Ricordiamo, da ultimo, l’ intervenuto di ieri del  procuratore generale della Corte di Appello di Roma, dottor Luigi Ciampoli.  Il quale ha voluto  dire la propria sulla conferma dell’assoluzione da parte della Corte di Cassazione,  di Ranieri Busco,  dall’accusa di aver ucciso  la sua ex fidanzata Simonetta Cesaroni,  
Il bello, o il brutto,  è che il dottor Ciampoli,  il cui ufficio propose il ricorso in Cassazione  contro la sentenza di assoluzione,  ammette in qualche misura di intervenire a gamba tesa. Ascoltiamolo:

Malgrado sia buna regola intervenire con riflessioni su una decisione giudiziaria solo dopo averla letta attentamente - dice all'ANSA - il giudizio espresso ieri sull'omicidio Cesaroni consente tuttavia qualche osservazione, dato il forte impatto mediatico registrato sul caso

Per dire che cosa? In sintesi,  che

In presenza di "dubbi e perplessità" "meglio assolvere un colpevole che condannare un innocente"; no ai tempi lunghi della giustizia, inaccettabili sotto il profilo costituzionale e della democrazia; preservare la serenità dei giudici, "unica vera garanzia per i cittadini"

Ora, sia detto con il massimo rispetto, siamo davanti alla classica scoperta dell’acqua calda… Perciò,  per dire certe ovvietà -  ci perdoni l’ardire l’illustre magistrato -   valeva proprio la pena di intervenire  irritualmente?   Dando un ennesimo colpo alla credibilità della magistratura? 

Carlo Gambescia


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